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Catania, Roy Paci accusa«Vietano murales antimafia»

Catania, Roy Paci accusa «Vietano murales antimafia»

Il caso è scoppiato al liceo classico Galileo Galilei per dedicare l’opera a Peppino Impastato. Ma la preside smentisce: «Non è vero nulla»

Di Redazione |

Roy Paci il popolare cantante e musicista originario di Augusta si schiera dalla parte dei ragazzi del liceo classico Galileo Galileo che hanno proposto all’Istituto di realizzare un murales dedicato a Peppino Impastato ricevendo però un secco no. E l’artista con un post su facebook e su twitter attacca: “A Catania, al liceo Galileo Galilei, viene bloccato il murales che da molto tempo gli studenti vogliono realizzare fuori dal loro istituto per mano di Vincenzo Magno, giovane artista etneo, adesso studente dell’accademia di Belle arti di Bologna. La risposta dei docenti e del dirigente è stata: “fatelo da un’altra parte”. Mi stupisco ancora che il sacrificio del grande Peppino Impastato per alcuni individui è valso a poco: serve ancora tanto coraggio per costruire un pensiero come quello di Peppino, che ha vissuto la sua vita rinnegando il mondo in cui era cresciuto. I giovani da chi imparano la storia se non dai professori? È proprio vero che la mafia uccide, ma il silenzio ammazza due volte”.

A denunciare il caso erano stati gli ideatori del progetto: «Volevamo riqualificare a costo zero uno spazio degradato e donare alla città un murales per ricordare il coraggio e la coerenza di Peppino Impastato – scrivono Riccardo Foti, coordinatore dell’iniziativa promossa dall’Interact Club Catania Ovest e Simone Dei Pieri dell’associazione – Ma il nostro progetto, accolto con entusiasmo a parole, si è bloccato a causa della burocrazia e rischia di non vedere più la luce». «Lo scorso luglio – afferma Riccardo Foti – abbiamo presentato la proposta di realizzare il murales attraverso la collaborazione tecnica di Vincenzo Magno, studente dell’Accademia di Belle Arti cobn la scritta “La mafia uccide, il silenzio pure”. In quell’occasione abbiamo incontrato l’assessore all’Urbanistica, Salvo Di Salvo, che ci ha chiesto di incontrare la preside della scuola in quanto il progetto richiede il consenso della Scuola».

E gli studenti accusano: “Inizialmente il problema è stata la bozza di murales è stata definita dalla Preside “troppo forte”. Da qui la richiesta di sostituire prima l’immagine di Peppino che intendevamo raffigurare, poi di modificare la frase scelta ed infine di scegliere una destinazione alternativa per la realizzazione del murales, per farlo “in una zona diversa, magari in un quartiere meno difficile”. «Siamo delusi e amareggiati – aggiunge Simone Dei Pieri – coordinatore dell’Associazione Atlas – Non riusciamo a comprendere né la provenienza, né le motivazioni di questo ostruzionismo.. Intorno alla nostra proposta si è generato un muro di imbarazzante silenzio che sta uccidendo di nuovo Peppino Impastato e i suoi ideali».

Dalla parte degli studenti anche il consigliere comunale Agatino Lanzafame del gruppo «Con Bianco per Catania» che ha annunciato una interrogazione al sindaco.

Alle accuse ha risposto la preside del Galilei, Gabriella Chisari: «Da alcuni anni il Liceo “Galileo Galilei” realizza attività di partecipazione e legalità su diversi fronti – contrasto alla criminalità, alla corruzione, lotta per i diritti umani, uguaglianze sociali… – riconosciute da realtà istituzionali anche a livello nazionale. Ha costituito all’interno dell’Istituto “ I Legali del Galilei”, gruppo organizzativo di partecipazione degli studenti della scuola che ogni anno riceve riconoscimenti per le attività di legalità e di crescita personale. Sulla scorta di questa promozione della cultura della legalità condivisa dalla sottoscritta con docenti, famiglie e alunni non si è potuto riconoscere il privilegio della visibilità del murale alla sola associazione Atlas, discriminando l’attività meritoria che tante altri Comitati e Associazioni portano avanti nel nostro territorio. Per il Galilei la legalità è permanente, non ha sponsor o etichette, ha un solo logo, quello della scuola, e appartiene a tutti. Alla luce di quanto sopra, visto che l’iniziativa era promossa con insistenza da un solo alunno, rappresentante dell’associazione Atlas, si è ritenuto più opportuno temporeggiare per maturare una decisione democratica e condivisa dalla maggioranza della popolazione scolastica, apprezzabile anche dal punto di vista estetico. Le notizie diffuse in queste ore sono false, tendenziose e strumentali. Lo sanno bene i genitori e gli studenti che ci stanno attestando stima e solidarietà. In questi mesi è in corso presso la nostra scuola il Festival della Legalità, tra le cui attività è già previsto anche il concorso di idee per la realizzazione di un murale interno. Con questa occasione si prende la determinazione di proporre agli organi collegiali di estendere il concorso anche alla realizzazione del murale sul muro esterno, affinché, in modo partecipato e democratico siano chiamati tutti gli studenti a proporre e scegliere il tema ed il soggetto del murale (legalità, diritti, Costituzione, educazione…) da realizzare nel muro esterno tanto conteso, che è di tutti gli studenti, del personale della scuola, del territorio e di tutta la cittadinanza di Catania. Mi riservo di notificare tutte le attività di partecipazione e legalità realizzate nel Liceo e la loro ricaduta sugli studenti in un successivo comunicato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA