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Dalle alghe tossiche ai pesci velenosi, l’invasione aliena del Mediterraneo: le 10 specie più infestanti

Di Redazione |

Nelle acque del Mediterraneo c’è la più grande invasione in corso sulla Terra: quasi 1.000 specie aliene si sono “trasferite” da mari esotici per colpa delle attivitaà umane. Il Mar Mediterraneo si sta tropicalizzando, non c’è più differenza di temperatura delle acque marine da Nord a Sud, né da giorno e notte. E nuove specie marine oceaniche, come i barracuda, si sono così adattate da creare anche una nuova specie. Ma come arrivano gi ‘alieni’ nei nostri mari? Per mano dell’uomo, ad esempio attraverso il canale di Suez o con il trasporto navale, o viaggiando per conto loro dall’Oceano Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra.

A preoccupare particolarmente è la veloce espansione geografica del pesce scorpione (Pterois miles), originario del Mar Rosso e altamente invasivo, dotato di spine dorsali, anali e pelviche velenose che possono causare punture molto dolorose. Ha già raggiunto le coste tunisine e un individuo è stato osservato lungo le coste siciliane, si prevede un’ulteriore espansione geografica nei prossimi anni. Il rischio riguarda principalmente i possibili impatti ecologici di questo nuovo predatore. Inoltre, pescatori e sub che possono pescarli o avvicinarli durante le immersioni devono stare molto attenti a non pungersi.

Altra specie potenzialmente pericolosa è il Lagocephalus sceleratus o pesce palla maculato, di origine tropicale e altamente tossico al consumo. Si riconosce dalla presenza di puntini scuri sul dorso e la banda argentea sui fianchi. Le mandibole sono provviste di due grandi denti molto taglienti. Avvistato per la prima volta nel Mar Mediterraneo nel 2003, oggi ha invaso buona parte del bacino levantino. In paesi come Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Israele ed Egitto si sono registrati diversi casi di intossicazione alimentare, alcuni dei quali letali. Nel 2013 l’Ispra ha rinvenuto il primo esemplare in acque italiane, a Lampedusa, recenti segnalazioni sono pervenute dalla costa meridionale della Sicilia e da Puglia, Croazia e Spagna.

Altre specie ittiche invasive sono il pesce flauto (Fistularia commersoni), e il pesce coniglio (Siganus luridus) dotato di spine velenose.

Oltre ai pesci, alcune alghe invasive come la Caulerpa cylindracea e la Lophocladia lallemandii possono provocare impatti severi sugli habitat naturali ricoprendo i fondali e mettendo a rischio la salute degli ecosistemi costieri. Altre, come lo ctenoforo Mnemiopsis leidyi, introdotto tramite le acque di zavorra, possono incidere gravemente sulle risorse di pesca con seri impatti per il settore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA