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Il Cnr illumina le Terme Achilliane di Catania «E poi l’Anfiteatro»

Il Cnr illumina le Terme Achilliane di Catania «E poi l’Anfiteatro»

“Lifting” per il tesori etnei: «L’obiettivo è dare luce a quello che oggi non si vede»

Di Isabella Di Bartolo |

CATANIA – Nuova luce sulle Terme Achilliane e nuovo lustro agli scorci finora nascosti del monumento romano. L’edificio termale che si estende nelle viscere di piazza Duomo, sotto la Cattedrale di Catania, sarà illuminato da un impianto innovativo ecosostenibile: il primo in Italia. Ma non solo. Il sito sotterraneo potrà essere visitato virtualmente grazie a un’app che permetterà di immergersi nell’archeologia. Parte da Catania, dal cuore del centro storico etneo, un esperimento che coniuga passato e futuro, monumenti e innovazione tecnologica. Un progetto che sarà riproposto a Roma dove, a breve, i Fori Imperiali splenderanno con nuova intensità attraverso un sofisticato sistema di illuminazione nel segno del risparmio energetico e della modernità legata alla fruizione dei beni.   Il progetto è curato e finanziato dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam) del Centro nazionale di ricerca e sarà solo il primo di una serie di novità culturali in città, come annuncia il direttore dell’Ibam, Daniele Malfitana. «Dopo le Terme Achilliane – dice il docente e archeologo – sperimenteremo il progetto per un altro monumento, altrettanto suggestivo ma ancora più grandioso, un altro simbolo della Catania antica: l’Anfiteatro Romano di piazza Stesicoro a cui daremo davvero nuovo lustro. Un sogno a cui stiamo già lavorando».   Il programma di lavoro è dettato dal progetto Smart cities: “città intelligenti”. Smart, appunto, secondo una concezione nuova che guarda all’Europa. E Catania ha accettato la sfida come anche Siracusa e Agrigento: la strada perseguita è quella che mira a sfruttare le nuove tecnologie per rendere il patrimonio culturale più vitale e dare il via a una fruizione innovativa che veda partecipe il visitatore stesso. Una fruizione capace di fare interagire monumenti, musei e turisti e colmare alcune vacatio in termini di valorizzazione. I risultati dell’esperimento etneo curato dal Cnr saranno presentati martedì mattina in Municipio quando, alla presenza del presidente nazionale del Centro nazionale di ricerca, Luigi Nicolais, oltre che del sindaco Enzo Bianco e dei rappresentanti di Soprintendenza, Museo Diocesano e Parco archeologico greco-romano di Catania, sarà svelato il volto finora nascosto delle Terme Achilliane. Saranno proprio il presidente Nicolais e il sindaco Bianco ad accendere, alle 11,30, la nuova illuminazione sotterranea, sorprendendo anche chi ben conosce questo monumento.   L’obiettivo del Cnr, infatti, è ambizioso. Ed è quello di dar luce anche a ciò che oggi non si vede. Di rendere visibile ciò che è invisibile. «La scelta delle Terme Achilliane è significativa in tal senso – dice il direttore dell’Ibam, Daniele Malfitana -. Abbiamo lavorato due mesi e realizzato un sistema che regalerà ai visitatori lo spettacolo di scorci mai illuminati del monumento, ma permetterà anche di guardare meglio, appunto sotto una nuova luce, quel che si conosce già, come gli stucchi che decorano alcuni ambienti dell’impianto termale».   Un progetto finanziato dal Cnr e che ha quale obiettivo quello di mettere in campo uno strumento innovativo di valorizzazione del patrimonio che sarà valutato direttamente dai visitatori. «L’intento è anche quello di colmare le carenze legate a oltre 50 anni di attività archeologica frammentaria – dice il docente – e far sì che si possa ammirare il sito in tutta la sua ritrovata bellezza. Ma il nostro obiettivo è anche quello di sostenere, concretamente, la valorizzazione dei monumenti chiave della città etnea e ciò anche attraverso una nuova illuminazione all’insegna del risparmio energetico che possa dar vita a una valorizzazione vera del monumento. Immediata. Per questo la prima esperienza è stata con le Terme Achilliane a cui abbiamo voluto dare luce, in ogni senso. Dimostrando anche che la ricerca può e deve mettersi a disposizione della città e della cittadinanza».   Un progetto sposato con entusiasmo dal Comune e dagli altri enti coinvolti nella tutela del monumento e che, ancora, sperimenta una fruttuosa sinergia per la promozione culturale. Il lavoro del Cnr è stato anche quello di uno studio analitico, ex novo, del monumento che rappresenta uno degli edifici più significativi di età romano-imperiale a Catania. I nuovi led daranno ai visitatori l’impressione di vedere un sito ancora più suggestivo, grazie a un gioco di lampade disposte secondo un progetto artistico curato da Marzia Paladino. Saranno messi in risalto angoli nascosti e sarà creato un suggestivo movimento di acqua e pietra, reso ancor più bello dal suono dell’Amenano che qui in parte scorre. Verrà valorizzato l’apparato decorativo delle terme: lo stesso che affascinò Houel e che ora, per la prima volta, è emerso con straordinaria forza.   «Ma il nostro lavoro proseguirà ancora – dice Malfitana – perché verranno predisposti nuovi pannelli per comprendere meglio, e dunque ammirare con maggiore attenzione, il monumento ancora fuori dai circuiti turistici tradizionali. Le Terme Achilliane sono un sito di grande fascino reso ancor più suggestivo dalla posizione: sotto la cattedrale. Nel cuore di piazza Duomo. Visitarli significherà potersi immergere nel passato e perdersi tra luci e meraviglia».   ll lavoro, costato quasi 40mila euro, sarà consegnato nelle mani del Comune, oltre che della Soprintendenza e del Museo Diocesano che curano, insieme e ognuno per le proprie competenze, il monumento. E proprio il successo di questa sinergia è stato un motivo in più per riproporre l’esperimento a piazza Stesicoro dove fasci di nuova luce faranno risplendere l’Anfiteatro romano, secondo solo a Roma per grandezza e valore. Sarà questo imponente monumento il prossimo “test” del Cnr che inaugurerà una nuova sfida. «L’Anfiteatro romano – dice Malfitana – è davvero una sorta di buco nero nel patrimonio cittadino antico. Proveremo a dargli lustro per stupire soprattutto gli stessi cittadini che potranno scoprire un tesoro davanti ai loro occhi, eppure nascosto».   Martedì mattina, gli esperti del Laboratorio di Archeologia immersiva e multimedia dell’Ibam di Catania (Pavone, Fragalà, Barone, Iabichella e Meli) illustreranno anche l’applicazione scaricabile per gli smartphone e i tablet che consentirà ai visitatori di diventare turisti virtuali. Un’esperienza unica che mira a mettere insieme l’archeologia con le sperimentazioni tecnologiche. «E ci riesce – dice Malfitana – sperimentando l’archeologia immersiva: la nuova frontiera della conoscenza del patrimonio. Non una visita sterile multimediale, però, bensì un viaggio nel passato».

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