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La favola siciliana di Boscopiano nata da un progetto scolastico a Vittoria

Di Silvia Di Paola |

Una favola incastonata nella cornice immaginaria di Boscopiano, in una Sicilia concreta e reale ma fatta per sognare e perdersi. E’ lì che 30 anni fa è sparita una ragazzina che inseguiva, ad occhi chiusi e ossessivamente, un sogno. Quello di un’America come luogo di approdo pop e fantastico. E’ sparita in una grotta con il suo zainetto sulle spalle. Lei si chiama Vittoria e a Boscopiano, dopo tanti anni, in pochi si ricordano di lei. Almeno finché lei non ricompare. Con i suoi 12 anni, identica a quando era sparita. Ricompare al fratello che ora è un quarantenne insegnante e ricompare nella stessa grotta in cui si era persa. La storia di “Per Aspera” inizia da qui. La firma Andrea Traina, protagonista Marika Senia, e anche se verrà presentata al prossimo Fantafestival, kermesse in salsa fantasy e horror (quest’anno on line dall’11 novembre), con un nuovo montaggio nasce da molto lontano. E nasce dall’Istituto Comprensivo “F. Traina” e dall’Officina dei Sogni, un percorso formativo di alfabetizzazione audio-visiva svoltosi lo scorso anno. Uno straordinario laboratorio didattico realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso da Miur e Mibac, affidato a professionisti del cinema e organizzato in partnership con l’Istituto Istruzione Superiore “E. Fermi”, le associazioni culturali Liber@Arte e Cinestudio Groucho Marx il sindacato italiano degli sceneggiatori Writers Guild Italia, la Fondazione degli Archi e il Comune di Vittoria, con la collaborazione del Comune di Comiso.

Una corposa produzione che ha richiesto 25 giorni di riprese, ben 22 ambientazioni diverse, coinvolto più di 40 studenti e oltre un centinaio di comparse, ma anche attori professionisti come Salvo Paternò, Giuseppina Vivera e Angelo Milazzo, inseguendo un obiettivo preciso: creare un film che attraverso il privilegiato punto di vista dei ragazzi raccontasse il territorio, le sue particolarità storiche e sociali, i suoi punti critici, le sue bellezze. Il tutto per oltre 130 ore, partito nel febbraio 2019, affidato al regista e sceneggiatore Andrea Traina, con la collaborazione della scenografa e regista Marianna Sciveres, strutturato in web series e che ora, appunto, diventa film. Anzi, come vuole il regista, fiaba moderna perché «il genere fantastico ha maggiore presa su un pubblico giovane, ma anche e soprattutto perché l’intervento del soprannaturale, del meraviglioso, nella sensibilità moderna è sempre carico di senso, rimanda all’insorgere dell’inconscio, del represso, del dimenticato dalla nostra attenzione razionale».

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