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Messa in sicurezza del territorio primi fondi anche per la Sicilia

Messa in sicurezza del territorio primi fondi anche per la Sicilia

Per ridurre i rischi da frane e alluvioni a cui sono esposti milioni di cittadini e, soprattutto, porre fine alla conta dei morti, primo stanziamento di un miliardo di euro: coinvolte Palermo, Catania e Messina

Di Redazione |

ROMA – Parte dalle città quella che il governo definisce “la più importante opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno”: la messa in sicurezza del territorio per ridurre i rischi da frane e alluvioni a cui sono esposti milioni di cittadini e, soprattutto, porre fine alla conta dei morti. A palazzo Chigi va in scena il primo atto del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, il faraonico progetto che prevede una spesa di 9 miliardi in 7 anni – cifre mai viste in Italia per la prevenzione – che, se attuato fino in fondo, potrebbe davvero rappresentare una cambiamento di rotta nella battaglia per fare dell’Italia un paese moderno e non più costretto a fare i conti con danni per 2,5 miliardi ogni anno. Si parte dunque con uno stralcio dal valore di un miliardo: 700 milioni per le opere subito cantierabili nelle città – Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova e Reggio Calabria più Cagliari, Messina Palermo e Catania, città di regioni a statuto speciale ancora non inserite nelle aree metropolitane – e 290 per la progettazione di quelle urgenti. Si tratta di 69 interventi che riguardano 1.131 comuni dove vivono 21 milioni di persone, il 40% della popolazione italiana, individuate dalle Regioni con il supporto delle autorità di bacino sulla base delle mappe di rischio di Ispra e Cnr. Per finanziarli il Governo utilizzerà una corsia preferenziale che prevede un anticipo di finanziamento chiesto alla Banca europea per gli investimenti sostenuto dalla garanzia dei 110 milioni inseriti nello Sbloccaitalia. Entro il 4 dicembre le Regioni dovranno presentare a palazzo Chigi gli elenchi completi degli interventi: spetterà poi al ministero dell’Ambiente stabilire con un decreto i criteri per definire le priorità.

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