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Regionali, D’Alia: «Primarie? Senza una coalizione servono solo al Pd»

Di Lillo Miceli |

E’ contrario alle primarie?

«Le primarie sono l’ultimo problema per la Sicilia. Va fatta una riflessione sul futuro, dopo l’approvazione molto tribolata della finanziaria – come l’ha definita il presidente dell’Ars, Ardizzone – perché la coalizione che sostiene Crocetta è in ebollizione permanente. La discussione agita altre componenti della maggioranza, non noi».

Delle scelte dovrete pur farle.

«Il dato che valuto più positivamente è che si è invertita rotta con il risanamento del bilancio, che era il nostro obiettivo principale. Sono state recuperate entrate sicure, anche se rimangono criticità come le le partecipate e la gestione del personale. Cinque anni fa, la Regione rischiava il default. Ma tutto questo si sarebbe potuto ottenere in due anni, invece che in quattro anni e mezzo. E’ mancato, inoltre, il pieno coinvolgimento strutturale nelle scelte regionali».

Prende le distanze dagli alleati?

«E’ evidente, per quanto ci riguarda, che si concluda la collaborazione con questa coalizione. Noi non facciamo parte del centrosinistra. A Palermo e a Roma abbiamo sostenuto i rispettivi governi perché la sinistra si era spaccata. Noi ci siamo alleati con Crocetta e il Pd. Adesso si apre una stagione diversa, anche in base a ciò che accadrà a Roma. Ha ragione Ardizzone quando sostiene che si vuole consegnare la Sicilia a Grillo e poi il governo del Paese. In Sicilia si voterà prima, ma è probabile che si voti insieme per le politiche. Potremo parlare quando sapremo che legge elettorale ci sarà. Ciò dovrebbe avvenire entro il mese, il presidente della Repubblica, Mattarella, ha dato tempo fino al 29 maggio. Da ciò dipenderanno anche gli sviluppi della situazione siciliana. Sono disinteressato a tutte queste fibrillazioni che ci sono dentro e fuori il Pd e sono preoccupato perché si perde di vista che le elezioni regionali saranno un importante test elettorale, in vista delle politiche. Il M5s vuole usare la Sicilia come grimaldello per conquistare il governo nazionale. Però, hanno dimostrato nei comuni che sanno attrarre consensi, ma che non sanno amministrare I tanti che vedo autocandidarsi si occupassero di più dei problemi che avremmo potuto risolvere se ci fosse sta meno litigiosità».

Ma se il Pd insistesse sulle primarie?

«Se il Pd vuole fare le sue primarie le faccia. Se immagina di fare primarie di coalizione, prima ci vuole la coalizione. In ogni caso, le primarie non sono uno strumento di condivisione col popolo, ma vengono delegate ad esso scelte le forze politiche non sono in grado di fare».

La politica dovrebbe rispettare i programmi.

«Il programma non dovrà essere firmato solo dal candidato alla presidenza della Regione, ma anche dagli assessori e dai dirigenti politici. Inoltre, gli eletti dovranno firmare un documento con cui si impegnano a non cambiare casacca. Sul piano istituzionale, occorre equilibrare i poteri del presidente eletto direttamente dal popolo e l’Ars. Subito si può abolire, mettendo mano al regolamento, il voto segreto. E’ necessaria una grande riforma amministrativa che renda indipendenti i dirigenti generali che a causa dello spoil system sono troppo politicizzati».

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