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Taormina, a pieno regime i cantieri per le opere del G7. Proteste per ulivi estirpati

Di Luigi Ronsisvalle e Mauro Romano |

Taormina (Messina) – Si lavora a ritmo serrato. Giorno dopo giorno, i lavori da eseguire e da ultimare in vista del G7 di fine maggio continuano ad avanzare ed i primi risultati si cominciano a vedere. Il risultato più evidente sono le due elipiste di Piano Porto e di contrada Bongiovanni (zona piscina) dove le basi di appoggio dei velivoli sono già state ultimate e si sta lavorando alle rifiniture. A Piano Porto le elisuperfici (l’una affiancata all’altra) sono addirittura due, collegate da un corridoio: la prima servirà all’atterraggio degli elicotteri, la seconda allo stazionamento dei velivoli. I lavori sono eseguiti dai militari del Genio dell’Aeronautica secondo una tabella di marcia che finora è stata ampiamente rispettata. Una volta ultimate le piste, all’inizio della prossima settimana, i militari avvieranno i cantieri per ripristinare l’asfalto delle stradine che collegano le due strutture (controllate dai militari) alla periferia di Taormina.

Ma proprio sui lavori in corso per realizzare le due elipiste, Legambiente è scesa in pizza per protestare. Ieri, Legambiente, aveva dato appuntamento a Porta Messina a quanti, anche sui social network, avevano sollevato la questione relativa ad alcuni ulivi secolari di Piano Porto che sarebbero stati «estirpati senza cura escludendo ogni possibilità di reimpianto». Il piccolo e spontaneo corteo è stato però fermato dalle forze dell’ordine una volta giunto nel piazzale antistante il Cimitero di Porta Pasquale, prima cioè di imboccare l’ultima parte della strada che porta a Piano Porto. Scortati dal vice questore, Enzo Coccoli, il presidente dell’associazione, Annamaria Noessing, assieme ad alcuni attivisti, hanno, poi, potuto verificare che una trentina di alberi estirpati giacciono accatastati al sole.

Contestazioni sono arrivate anche per gli sbancamenti di terreno in contrada Bongiovanni (zona militare attualmente inaccessibile), dove si sta realizzando un’altra area di atterraggio. La preoccupazione di Legambiente sta nel fatto che il terreno rimosso possa, magari, variare l’assetto geologico di una zona che, a seguito delle “bombe d’acqua” dei mesi scorsi, ha già creato serie difficoltà al territorio.

Per quanto riguarda gli ulivi, comunque, dai responsabili delle opere in corso si fa sapere che «verranno eseguiti tutti gli adempimenti previsti dalla Conferenza dei servizi». Dunque le piante saranno reimpiantate o sostituite una volta ultimati i lavori.

Polemiche a parte, si lavora a ritmo sostenuto su più fronti. Oltre una trentina di vigili del fuoco stanno ultimando il rifacimento delle tribune in legno e alcuni restauri particolarmente delicati all’interno del Teatro Greco, mentre si stringono i tempi anche all’interno del Palacongressi. E’ già stata ultimata la bitumatura di via Garipoli, mentre la prossima settimana si inizieranno e saranno ultim,ati i lavori di rifacimento della provinciale che da Capo Taormina sale a Porta Catania.

Particolarmente soddisfatto di come procedono i lavori, dopo una verifica dello stato di avanzamento di tutti i cantieri, è il commissario straordinario per le opere del G7, prefetto Riccardo Carpino: «Cominciamo a vedere i primi risultati di un lavoro che abbiamo avviato in soli due mesi – dice -. Le difficoltà non sono mancate ma grazie anche alla sinergia con gli amministratori e all’abnegazione dei vigili del fuoco e dei militari contiamo di rispettare in pieno la tabella di marcia e di essere pronti per il Summit».

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