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Il RAPPORTO DI ITALIANI-COOP INDAGA LA GENERAZIONE Y

“MILLENNIALS”: DISOCCUPATI E STAKANOVISTI (DELLE CANNE)

Di Ottavio Cappellani |

Il rapporto 2016 di Italia-Coop (lo trovate in rete, oltre a essere interessante è anche uno spasso, si occupa di cose quali “la grande fuga dalla carne”, “per gli italiani è di moda il cibo ‘senza’”, “la sperimentazione nel carrello”) si occupa anche dei “Millennials”. Dare un’etichetta ai cciofani è sempre stato un vizio del mercato, abbiamo avuto i baby-boomer, la generazione X, la generazione Mtv (gli anziani sono la generazione Z, giuro). Descrivere i Millennials italiani (una nazione che non ha prodotto quasi nulla di Millennials) è semplice, sono nati un po’ prima del Duemila, stanno attaccati ai social, dipendono dallo smartphone, fanno le start-up, vogliono essere fighi e cool, ascoltano i dischi in vinile, mangiano tipo bio, hanno le convulsioni se dici loro “olio di palma” (che per il millennials è come la kriptonite per Superman). Lo studio ci dice che essi sono al contempo disoccupati e stakanovisti. Il che non ha alcun senso, tranne che per il millennials, che, dice il rapporto, non hanno un lavoro ma lavorano anche nei fine settimana. Come è possibile? E’ possibile perché il millennials vuole un lavoro creativo, il che vuol dire starsene tutto il tempo nella stanzetta a ritoccare le foto da mettere su Facebook, a giocare con i videogiochi dicendo che vogliono diventare storyteller, infine pensano a qualche start-up. Se ne stanno lì, anche il fine settimana, vestiti hipster e pensano alle start up. Ascoltano molta musica, non solo musica mainstream ma anche musica strana, indipendente, molto spesso ascoltano musica scarsa pensando che sia figa e la condividono sui social per fare vedere che sono fighi. La maggioranza pensa che per mettere su famiglia ci voglia assolutamente l’aiuto economico dei genitori. Insomma: tu leggi questo studio e giustamente ti domandi se “millennials” non sia una malattia mentale. Poi scopri che, tra i millennials, l’uso della cannabis non è più di nicchia ma è diventato un fenomeno di massa, pippano tanta cocaina e si fanno di Mdma “soprattutto di provenienza olandese”. E allora tutto ti appare più chiaro.

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