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STORIE DI RESURREZIONE 4

Da emarginati ad abili cioccolatieri: a Gela la nuova vita di sei ragazzi autistici e il sogno di un bistrot

Il progetto di Diversamente simili, un gruppo di giovani che è riuscito a dare una svolta alla propria vita.

Di Marica Concetta Goldini |

Dalla solitudine tra le mura di casa alla socializzazione, dal non far nulla all’essere come imprenditori di se stessi, con il sogno di aprire un bistrot.

«Buongiorno, siamo il gruppo di giovani adulti del progetto Diversamente simili? Conosce il nostro progetto? In occasione della Pasqua stiamo preparando delle uova di cioccolato. Il ricavato servirà per sostenere le nostre attività. Le illustro il progetto? Le interessa acquistare l’uovo da noi?… Lo gradisce al latte o fondente?… Le dico allora quando e dove può ritirarlo?»: determinati, chiari e sintetici, abili come se avessero frequentato un corso di formazione per la vendita a distanza, i ragazzi autistici di Gela donano un grande segnale di speranza sulla possibilità che nella vita si può sempre migliorare e voltare le pagine nere del libro per scriverne e leggerne altre migliori.

I protagonisti sono due adolescenti ancora in frequenza scolastica e sei giovani di età superiore a 18 anni che hanno già concluso la frequenza alle scuole superiori. Questi ultimi fino a un anno fa rimanevano a casa, circondati dall’affetto delle famiglie ma senza alcuna possibilità di vivere esperienze di socializzazione ed inclusione. A Gela non era previsto alcun servizio per gli autistici “giovani – adulti”. Lasciati alle loro famiglie. Dimenticati. In barba a leggi che prevedono i centri diurni ed altri servizi per chi soffre di malattie dello spettro autistico.

C’è voluta una lunga battaglia da parte delle famiglie e la nascita di ben due associazioni di familiari per vedere aprire un centro in città ed avviare un progetto affidato dall’Asp2 di Caltanissetta, competente in materia, all’associazione Carpe Diem- Tempio di Apollo.

Coinvolti uomini e donne, un gruppo che è diventato affiatato nel momento in cui è stato impegnato in un’attività coinvolgente che riguarda il laboratorio di pasticceria e quello di cucina.Una giovane pasticcera gelese Rosa Scudera, specializzata in cioccolatteria ha dato la disponibilità a coinvolgere questi ragazzi che hanno ritrovato forze ed entusiasmo, voglia di mettersi in gioco e riuscire a raggiungere un obiettivo.

Tutto l’impegno

Tra metà febbraio e metà marzo hanno messo rutto il loro impegno nel seguire in laboratorio le fasi di preparazione delle uova di cioccolato. Hanno curato poi il confezionamento lavorando con la stampante 3D a preparare il necessario: la sorpresa, il bigliettino con delle frasi ad hoc, i fiocchetti e l’involucro. Ma sono stati molto attivi e agguerriti nel marketing del loro prodotto. Hanno venduto le uova telefonando ad uno ad uno ai numeri segnati in una lista di conoscenti, possibili acquirenti, professionisti, rappresentanti delle istituzioni. Ad ognuno hanno spiegato la loro iniziativa, hanno segnato le prenotazioni in un registro e inviato sms o messaggi WathsApp nel momento in cui era possibile il ritiro. A tutti hanno consegnato la ricevuta di avvenuto pagamento. Un marketing che si è svolto anche in modalità di presenza. Il gruppo di giovani autistici si sono recati in due scuole della città, hanno incontrato i piccoli studenti per presentare il loro progetto e vendere le uova pasquali. Un’iniziativa di successo che ha fatto registrare il “tutto esaurito” ed oltre: l’obiettivo era di preparare e vendere 200 uova, ne hanno vendute 280. Seguiti da responsabili ed operatori del progetto, hanno avuto un successo insperato fino a qualche tempo fa. Il ricavato della vendita delle uova, tolte le spese servirà per borse di di studio in denaro per questi ragazzi. Ma c’è di più.

«Abbiamo partecipato al bando di Fare impresa – dice la dott. Valeria Caci – perché vogliamo aprire un bistrot in cui vendere i prodotti preparati nei laboratori frequentati da questi. Il progetto delle uova pasquali è solo una tappa che li ha avvicinati facendoli divertire al mondo del lavoro. I risultati ci incoraggiano a spingerci avanti».

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