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I 12 “compari” di Montante tutti rinviati a giudizio

Di Mario Barresi |

CALTANISSETTA – Tutti rinviati a giudizio. Il giudice per l’udienza preliminare di Caltanissetta, Graziella Luparello, ha appena accolto la richiesta formulata dai pubblici ministeri: il prossimo 17 dicembre comincerà il processo anche per i 12 “compari” del sistema di corruzione, spionaggio e dossieraggio di cui, secondo l’accusa, era il capo Antonello Montante, che, invece, avendo scelto il rito abbreviato, sarà processato dal medesimo gup con la prima udienza in programma il 15 novembre.

II gup ha dunque sposato la tesi accusatoria dei pm Amedeo Bertone, Gabriele Paci, Maurizio Bonaccorsi e Stefano Luciani. A giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione aggravata l’ufficiale della Finanza Ettore Orfanello e il sottufficiale Mario Sanfilippo, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata (al quale viene contestato anche il reato di rivelazione di segreto d’ufficio), il sovrintendente della polizia Salvatore Graceffa (che risponde pure di numerosi accessi abusivi al sistema informatico del Viminale per spiare i “nemici” di Montante). Di favoreggiamento risponderanno il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori Andrea e Salvatore Calì (per questi c’è anche la simulazione di reato) che bonificarono delle microspie casa e uffici di Montante, oltre che Vincenzo Mistretta, Carmela Giardina e Rosetta Cangialosi, rispettivamente amministratore delegato e dipendenti dell’azienda di Serradifalco. Simulazione di reato è la contestazione mossa al dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda, mentre il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo è accusato di soppressione di atti giudiziari.

A questo punto la sorte processuale dei 12 s’incrocerà con quella di altri quattro indagati (l’imprenditore Massimo Romano, il senatore Renato Schifani, il docente universitario Angelo Cuva e il generale dei carabinieri Arturo Esposito) che avevano chiesto il rito immediato.

Montante, come detto, ha optato per l’abbreviato. Con lui, con rito condizionato all’integrazione delle prove (compresa l’audizione degli imputati) ci saranno l’ex colonnello della Guardia di finanza Gianfranco Ardizzone, il responsabile della sicurezza di Confindustria Diego Di Simone Perricone, il dirigente della Polizia di Stato Marco De Angelis e al dirigente della Regione Alessandro Ferrara e il questore di Vibo Valentia Andrea Grassi; la posizione di quest’ultimo è stata stralciata dal processo principale nell’ultima udienza.

Una curiosità giuridico-sindacale riguarda tre degli imputati rinviati a giudizio questa mattina. Il sindacato Ugl ha sollecitato la convocazione di un incontro al fine di chiedere alla Msa – una delle aziende del gruppo Montante – chiarimento sul licenziamento dei 21 lavoratori della sede di Serradifalco, mentre resta nebuloso anche il futuro del personale della stessa ditta che ha sede ad Asti e dove lavorano un centinaio di persone, che da maggio hanno ricevuto solo un acconto sugli stipendi. Ma i licenziamenti “siciliani” – secondo quanto si è finora appreso – non riguarderebbe l’amministratore delegato Mistretta e le collaboratrici amministrative dell’ex leader di Sicindustria,  Giardina e Cangialosi. I quali, ironia della sorte, sono a questo punto ufficialmente imputati nello stesso processo del loro datore di lavoro.

Twitter: @MarioBarresi

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