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Aci Trezza, il mistero della scomparsa di Enzo e Fabio inghiottiti dal mare

Di Andrea Lodato |

Catania. «Signor Orazio, ci aiuterebbe a rifare un appello per ricordare dove sono finiti mio fratello Fabio ed Enzo? Sono già 3 anni. Grazie e auguri di un sereno Natale».

Poche parole, pronunciate con la voce spezzata dal dolore, ammantate da un velo di rabbia. Ma pronunciate con decisione, con determinazione, per ricordare a tutti una tragedia su cui è calato il silenzio. Perché ad Aci Trezza una domanda continua a circolare tra amici e parenti di Enzo e Fabio: che fine hanno fatto i due pescatori, scomparsi in mare tre anni fa?

Orazio, in questa storia, è Orazio Vasta, il battagliero sindacalista della Federazione del Sociale Usb Catania. A lui si è rivolta con quell’appello Santa, sorella di Fabio. A lui e all’Usb, perché in questi tre anni il sindacato è stato sempre vicino alle famiglie, sempre pronto a reiterare richieste e appelli affinché non venissero abbandonate le ricerche di Fabio ed Enzo.

Enzo Cardì e Fabio Giuffrida, avevano 38 anni (il primo viveva ad Aci Catena, il secondo ad Aci Trezza), il pomeriggio di venerdì 23 dicembre 2016 erano salpati dal porto di Aci Trezza su un motoscafo open bianco di 7 metri, con motore di 40 cavalli, per andare a pescare con “u conzu”, il palamito. Rispettando la tecnica del “conzu”, i due pescatori amici lo avrebbero calato in mare la sera per ritirarlo il mattino, aspettando di tirare su pesci piccoli o grossi, anche tonni e pesci spada. Pochi dubbi, dunque, sul fatto che i due pescatori avrebbero dovuto utilizzare “u conzu” visto che Enzo, proprietario della barca, secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, era stato visto all’alba del 23 dicembre al mercato ittico di piazza Marina, a Trezza, ad acquistare “alacci”, quel pesce utilizzato come esca per gli ami del palamito.

I due pescatori, peraltro molto esperti e con grande esperienza, avevano preventivato, dunque, di rientrare al porto di Aci Trezza alla vigilia di Natale. Ma, non andò così. I due non sono più rientrati. L’ultimo contatto telefonico tra la barca e la terraferma risale alla mezzanotte. Poi il silenzio. E da quell’istante, dei due pescatori e della loro barca di 7 metri non si è saputo più nulla, per la disperazione delle famiglie e degli amici.

Orazio Vasta, dunque, ha raccolto l’appello della signora Santa e denuncia oggi con forza: «Non è stato a tutt’oggi, riscontrato un solo elemento che possa fare pensare ad un naufragio o ad un incidente in mare. Non c’è alcun elemento per sostenere questa ipotesi, il mare non ha mai “restituito” pezzi di imbarcazione, effetti personali, attrezzatura del natante. Un allontanamento volontario? Impossibile. Enzo e Fabio avevano programmato una tipologia di pesca che gli avrebbe permesso di trascorrere la serata della vigilia in Natale con le rispettive famiglie. E non ci sono tracce di un loro attracco in altri porti o in uno sconfinamento fuori dalle acque territoriali. Non c’è nulla! La stessa Capitaneria di Porto di Catania, in poco tempo, ha dichiarato “ufficialmente chiuse le ricerche”, anche se rimaneva attiva la segnalazione sulla loro scomparsa. Tutto qui».

Insomma troppo poco si sarebbe fatto per capire che cosa accadde quella notte di 3 anni fa. E a vuoto è andato anche l’ultimo appello di Nicola, il fratello di Fabio, che si è rivolto adesso anche ai pescatori: «Mi rivolgo a voi con la speranza che un vostro ulteriore aiuto possa, in qualche misura, smuovere i ricordi di quella nottata. A volte anche un piccolo indizio o ricordo di un momento può essere importante, per noi sicuramente, per non far in modo che tutto finisca col dimenticarsi di loro ad una sorte che sicuramente non meritano e non lasciare le nostre famiglie in questo dramma angosciante! Confido in un vostro aiuto. Soprattutto a voi amici siciliani e pescatori, vi chiedo di condividere questo messaggio. Vi ringrazio infinitamente per quello che riuscirete a fare e per la vostra attenzione a tutto questo».

Oggi resta il dolore, ma ci sono due famiglie che piangono e che chiedono di sapere che cosa possa essere accaduto in quella notte ancora avvolta nel mistero.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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