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Il sindaco Trantino e gli incendi: «Giro di vite su mancate scerbature»

Di Maria Elena Quaiotti |

«Diciamolo chiaro: gli incendi sono disastri ambientali, anche e soprattutto per le conseguenze che hanno. “Imputati eccellenti” sono la presenza di spazzatura, chi la butta e chi le dà fuoco, entrambi reati punibili anche penalmente. “Coimputati” sono l’incuria di terreni sia privati, ma anche pubblici e demaniali. E non ci sottraiamo certo alle responsabilità dell’amministrazione comunale, pregresse che riconosciamo, e attuali su cui invece, insieme alla giunta, stiamo dando un cambio di passo». È il monito del sindaco Enrico Trantino, a seguito dell’ultimo furioso incendio di giovedì che ha colpito una superficie ancora da quantificare nella zona sud della città e che ha portato anche a una temporanea chiusura dello spazio aereo di Fontanarossa per consentire le operazioni di spegnimento a tre elicotteri della forestale, a supporto del personale a terra.

Cosa è emerso giovedì? «Con il vento forte non c’è viale tagliafuoco che tenga, anche se realizzato ad hoc e per tempo – rileva Salvo Cocina, capo della protezione civile regionale – a complicare le operazioni di intervento è anche la presenza di sterpaglie, che facilita la “corsa” del fuoco. Gli “inneschi” sono troppo spesso individuati nei cumuli di spazzatura in luoghi sempre più inaccessibili e periferici, segnalati, ma non bonificati».

A intervenire sono vigili del fuoco, distaccamento forestale, protezione civile insieme ai volontari e alle forze dell’ordine, un vero “esercito” non da oggi sotto stress per carenza di uomini e mezzi, ma che non si sottraggono mai al proprio dovere.

Giovedì, in particolare, sono state impegnate per oltre sette ore squadre dei vigili del fuoco dalla sede centrale e Paternò, il distaccamento Forestale di Catania con le squadre CT21 e CT 40 e il Dos (direttore operazioni spegnimento) ispettore Andrea Munzone, che ha coordinato anche il soccorso aereo, e la protezione civile regionale insieme alle associazioni dei volontari di Adrano e i Rangers di Nicolosi.

Le fiamme hanno avuto origine da contrada Jungetto, già noto ricettacolo di spazzatura, con fuoco e denso fumo trascinati dallo Scirocco fino a stradale Passo del Fico a lambire il Maas, mercati agroalimentari siciliani, rimasto senza rete telefonica e internet fino a ieri pomeriggio, e il Centro commerciale. Ma un ulteriore incendio si era sviluppato lungo il fiume Gornalunga, zona demaniale, oggetto di una prevista bonifica da parte della Regione siciliana, insieme ad altri importanti corsi d’acqua.Il riferimento al “cambio di passo” del sindaco è al “catasto incendi”, una delle priorità da sottoporre al consiglio comunale che abilita ad applicare le sanzioni previste a chi usa terreni oggetto di incendio, ma anche all’intervento, più che mai urgente, di bonifica su canali e corsi d’acqua.

«Martedì – spiega Giovanni Petralia, assessore alle Manutenzioni – in giunta abbiamo ratificato la delibera, immediatamente esecutiva, con progetto approvato, siamo solo in attesa dei fondi dalla Regione siciliana, 280 mila euro, per pubblicare il bando e avviare nel più breve tempo possibile i lavori».Si parla di corsi d’acqua come Acquicella e Forcile, spesso infestati di rifiuti, ma anche alla zona industriale, dove i canneti hanno ormai invaso gli alvei. A rischio incendio, ma anche strabordamento in caso di piogge intense. Altro fronte riguarda San Giuseppe La Rena, dove solo martedì si è evitato che il fuoco arrivasse a terreni e aziende agricole vicine grazie all’intervento tempestivo su cumuli di rifiuti, anche ingombranti, dati a fuoco in serata. Tonnellate di spazzatura presenti da mesi, su queste pagine lo avevamo denunciato già nel mese di marzo, e su cui non si è mai intervenuti.

«Ho chiesto nel più breve tempo possibile la convocazione di un tavolo tecnico con Comune, Città metropolitana e Srr (società per la regolamentazione dei rifiuti) – annuncia Salvo Tomarchio, assessore all’Ecologia – per stabilire in maniera definitiva chi ne ha la competenza. E intervenire».

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