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Catania, sempre più casi di Covid tra bambini: come sta la piccola di 2 mesi in Ecmo

In aumento le ambulanze davanti alla Pediatria, mentre sul fronte dei pronto soccorso per gli adulti si registra da alcuni giorni una leggera flessione dei pazienti da ricoverare

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Mentre in Parlamento sembra di assistere a una partita di  “Nomi, città e cose…”, o a un giro di Risiko, la vera guerra si gioca negli ospedali dove ai medici di pronto soccorso e a quelli del reparti Covid prima o poi questo Paese dovrà fare una statua. Ma quello che più preoccupa in questi ultimi giorni è l’andamento dei contagi tra i più piccoli, soprattutto quei bambini che per età non possono essere vaccinati. «Proprio due giorni fa – ha spiegato il primario della pediatria Covid del S. Marco, Raffaele Falsaperla, ho contato quattro ambulanze in fila davanti al nostro pronto soccorso con a bordo bambini per sintomi da Covid. Purtroppo questa ondata sta colpendo anche i bambini e la questione ci preoccupa perché  non riusciamo a capire i veri motivi che spingono  i genitori a  non vaccinare la fascia di età che vai 5 agli 11 anni».

Falsaperla ha confermato che il suo reparto è pieno e non ci sono  posti, ma finora Il reparto ha tenuto perché la maggior parte dei nuovi casi in Ps sono dovuti soprattutto alla forte apprensione dei genitori e difatti sono tutti codici bianchi o verdi. Quanto alla neonata di due mesi ancora in Ecmo il primario ha detto che si è in vigile attesa, ma il fatto che la piccola continui a resistere è una nota che lascerebbe propendere verso un risultato positivo. Lo speriamo tutti…

Sul fronte invece dei pronto soccorso per gli adulti si registra da alcuni giorni una leggera flessione dei pazienti da ricoverare, ma resterebbe ancora aperto il caso dei due pronto soccorso dell’Azienda Policlinico- San Marco dove sino a ieri c’erano non meno di 40-45 persone ammalate di Covid in attesa di un ricovero. Un numero non più tollerabile, nonostante il super lavoro dei medici. Si tratta di una anomalia che le altre aziende ospedaliere non stanno vivendo e dove  al contrario si  registrano finalmente  numeri Covid in pronto soccorso nettamente inferiori ai giorni scorsi. Al Garibaldi ieri  c’erano 10 pazienti in attesa di conferma e forse di ricovero, All’incirca una quindicina al Cannizzaro.

Ma allora perché questa anomalia all’azienda Policlinico dove sembra che ci siano pazienti in attesa persino da  10 giorni? Il motivo potrebbe essere collegato a una  maggiore destinazione verso i pronto soccorso del Policlinico-San Marco delle ambulanze  degli operatori 118. Sembra che in questi due presidi di emergenza ogni giorno non arrivino meno di 4 pazienti che andrebbero ricoverati, ma le dimissioni dai reparti  non riescono a mantenere lo stesso ritmo dei ricoveri. Il secondo motivo di questa enorme difficoltà a garantire un ricovero potrebbe  essere addebitabile alla riduzione dei posti letto dell’azienda  rispetto alle precedenti ondate,  per permettere l’apertura del nuovo pronto soccorso del San Marco – cerimonia avvenuta il 9 dicembre, quando ancora, però,  la nuova ondata era soltanto indicata dai medici preoccupati – che di fatto con l’arrivo della nuova ondata, non ha fatto altro che raddoppiare il numero di pazienti che oggi necessitano di ricovero, pazienti che possono però contare sui soli reparti Covid che si trovano al San Marco, insufficienti come si vede per far fronte alle richieste di due pronto soccorso..

Per questa evidente difficoltà al reperimento di posti letto sembra che da alcuni giorni i medici si siano messi al telefono con gli altri ospedali per cercare di trovare letti, ricevendo risposte non rassicuranti dagli altri ospedali e anche lo stupore degli altri  referenti per la situazione non certo facile in cui si troverebbero i colleghi dei due pronto soccorso.

In merito ai nuovi pazienti che arrivano negli ospedali  col Covid, la stragrande maggioranza- come detto tante altre volte – continua ad essere composta da  soggetti non vaccinati e soltanto nella nostra provincia ci sono ancora oltre 160mila non immunizzate. Ma negli ultimi giorni starebbero arrivando nei Ps  anche un numero più alto   di anziani fragili da case riposo ed Rsa vaccinati con tripla dose. Segnali di un cambiamento della diffusività del virus o anche della sua aggressività?  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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