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LA PROCESSIONE

Tra imprevisti e rallentamenti Sant’Agata è tornata in Cattedrale: oggi il giro interno

Dopo il corone spazzato, si è staccata anche la croce sopra il fercolo, anche qui senza particolari conseguenze se non ulteriori ritardi nel lungo e lento corteo del fercolo

Di Redazione |

Dopo il lungo, lunghissimo “giro esterno”, il fercolo di Sant'Agata è tornato in Cattedrale. Il primo giorno di processione della Patrona di Catania si è concluso in mattinata col rientro in Duomo del busto reliquiario che ieri aveva ha vissuto una giornata molto intensa tra l'abbraccio dei devoti e alcuni imprevisti che hanno rallentato il percorso della vara. Tra questi la rottura di uno dei cordoni che tirano il fercolo durante uno dei momenti più suggestivi del corteo, la Salita dei Cappuccini.

Il primo colpo di scena è arrivato alle 20,15, quando al momento cruciale della salita dei Cappuccini, con un paio d’ore di ritardo, è stato necessario interrompere la manovra, a causa della folla di devoti che intasava via Garofalo, all’inizio dei cordoni, dove serve più spazio e margine di sicurezza. 

Alle 20,32 nuovo suono di campanella del capovara e nuova partenza del fercolo tirato dai devoti, anch’essa interrotta dopo poco, stavolta per la rottura del cordone di sinistra. Per fortuna senza conseguenze – forse anche su protezione di Sant’Agata – che potevano essere ben diverse se il cordone avesse ceduto e dunque fosse tornato indietro dopo un tratto più lungo di salita, magari di corsa. Alle 9,30 terza partenza con un cordone di riserva e terza mancata partenza, prima di riprendere il percorso verso Sant’Agata la Vetere, dove non c’è stata la prevista sosta, e procedere verso via Plebiscito, ormai a sera inoltrata.

«C'è stata la grande maestria del maestro del fercolo e dei suoi collaboratori di fronte a questo imprevisto. Sono cose che capitano, bisogna saperle gestire», ha detto  l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, intervenendo a Telecolor dopo che si è spezzato il cordone. «Speriamo che si possa recuperare tempo – ha aggiunto mons. Renna – perché domani mattina abbiamo una celebrazione che è molto importante, e conoscendo la responsabilità del maestro del fercolo e del parroco certamente questo avverrà».

«Questa è una festa di popolo e quando ci si raduna c'è bisogno di un minimo di regole – ha aggiunto l’arcivescovo – quello che non condivido è quando per ascoltare la voce di qualcuno, di qualche "arruffa popolo", non si tiene invece a quello che può fare riuscire una festa: c'è tanto lavoro da parte del comitato nello stabilire le regole e questo ha permesso lo svolgimento "normale". Volere le regole significa volere il bene della persona». 

Sant'Agata è arrivata in Cattedrale, questa mattina alle 8,45, giusto in tempo per le celebrazioni della mattinata, anche se la notte è stata scandita da altri problemi.

Si è staccata la croce sopra il fercolo, impigliandosi in un filo di ferro basso. Anche qui l'inconveniente è stato subito risolto. E la processione è proseguita.

Alle 5 la vara era ancora piazza Palestro, dove si sono svolti i tradizionali fuochi prima del lento rientro in Duomo. 

Oggi il giro interno

La mattina del 5 febbraio è scandita dal solenne Pontificale, anticipato dalla processione del Clero, che dall’Arcivescovado giungerà fino in Cattedrale. La processione del giro interno inizierà nel pomeriggio intorno alle 17. Il fercolo, per l’occasione, sarà addobbato da fiori bianchi, simbolo della purezza della Vergine catanese. La processione del fercolo, trainato dai lunghi cordoni, sarà preceduto anche nella processione del 5, dal passaggio del corteo delle 14 candelore.

La processione si muoverà lungo via Etnea, percorrerà via Caronda, dove, davanti alla chiesa della Madonna della Mercede, la comunità parrocchiale guidata da padre Pasquale Munzone, saluteranno il passaggio della Santa. Il fercorlo giungerà dunque al Borgo, dove il suo passaggio sarà salutato dai tradizionali fuochi pirotecnici. La processione procederà attraverso via Etnea per arrivare ai “quattro canti”, da dove, ormai alla mattina del 6 febbraio, dopo le opportune manovre, il fercolo compirà di corsa, trainato dai devoti, la ripida salita di via di Sangiuliano.

Da qui l’ingresso in via Crociferi per l’atteso e suggestivo momento del canto di Agata, eseguito in latino dalle Monache Benedettine del SS. Sacramento. Il canto sarà preceduto da un messaggio del nuovo cappellano padre Nino La Manna, in segno di continuità con il solco tracciato dal compianto mons. Gaetano Zito. Da via Garibaldi la processione farà rientro in cattedrale. Il popolo di Agata potrà nuovamente abbracciare il busto reliquiario della Santa Patrona in occasione dell’ottava di giorno 12. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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