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Caccia a quei 250 mila catanesi che ancora non si sono vaccinati

Ma per raggiungere la quota minima dell'80% di copertura servono almeno altre 54 mila persone. Ecco qual è il piano dell'Asp 

Di Maria Elena Quaiotti |

Con un obiettivo “prime vaccinazioni” ormai spostato dal 75 all’80% di copertura e grazie all’azione mirata messa a punto dal direttore generale dell’Asp Maurizio Lanza, insieme al direttore sanitario Antonino Rapisarda e al direttore amministrativo Giuseppe Di Bella, è nei nove distretti sanitari della provincia che si sta lavorando per colmare il gap fra distretti virtuosi e meno virtuosi.  Azione che, in provincia, nelle ultime tre settimane ha portato a un incremento di due punti percentuali arrivando al 75,1% di copertura. Come? «Attraverso – spiega Lanza – incontri con sindaci e medici di base, spesso trovando la chiave di volta per incrementare le vaccinazioni semplicemente cambiando gli orari di somministrazione (perché non farlo anche con il camper vaccinale?, ndr), oppure attraverso infopoint dedicati nei territori dove i dati sono più bassi, domenica scorsa medici e assistenti sociali dell’Asp sono stati a Maniace, mercoledì saranno a Belpasso e sabato a San Giovanni La Punta, su precisa richiesta dei sindaci. O ancora attraverso una brochure distribuita negli infopoint che spiega nel dettaglio cosa sono il Covid, i vaccini, i tamponi e il green pass, riportando e smontando le “fake news” più diffuse tramite tv, media e internet.

A breve verranno diffuse ulteriori “pillole anti fake news”, la stessa Asp sta organizzando un corso per i medici di base ed ha costituito il tavolo tecnico, come da ordinanza del presidente della Regione, per il costante monitoraggio dei Comuni in soglia critica». Inoltre, la notizia è di ieri sera, «a scendere in campo e offrire la propria collaborazione – annuncia il dg – è ora anche il vescovo della diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, sulla scia del messaggio pubblico già diffuso da Papa Francesco: in sostanza saranno anche i parroci, nelle loro omelie, a ricordare l’importanza della vaccinazione». E Acireale, come vedremo, rientra tra i distretti sanitari dove si deve recuperare terreno. Ma anche altre comunità parrocchiali hanno alzato l’attenzione sul tema, ad esempio a Paternò.

A conti fatti per arrivare al target dell’80% di somministrazioni di prime dosi in tutti i Comuni mancano all’appello ancora 53.820 cittadini della popolazione vaccinabile (pari complessivamente a 947.928 in provincia, il cui 80% è 758.342): i distretti meno virtuosi sono quelli di Gravina di Catania (15.104 soggetti da vaccinare, pari al 28%), Acireale (10.131 da vaccinare, pari al 19%), e Paternò (5.978 da vaccinare, 11%). Seguono i distretti di Catania (7.715 soggetti da vaccinare, il 14%), Giarre (5.401 da vaccinare, il 10%), Adrano (4.392 da vaccinare, l'8%), Palagonia (3.026 da vaccinare, il 6%), Bronte (1.082 da vaccinare, il 2%) e Caltagirone (990 da vaccinare, il 2%). I distretti più virtuosi si confermano Catania, con l’80,7% di prime dosi (la città etnea è all’84%, a far abbassare la media sono Misterbianco e Motta Sant’Anastasia), Caltagirone (80,05%), Bronte (77,08%) e Palagonia (74,43%), tutti gli altri superano comunque il 70%.

«Il quadro è chiaro – conclude Lanza – è un salto di civiltà che stiamo costruendo, con un lavoro di squadra e puntando sulla sempre maggiore consapevolezza dei cittadini».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA