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Vaccini pro e contro tra “Non sono una cavia” e “Ci vorrebbe la dittatura sanitaria”

Le opinioni raccolte su Facebook da "La Sicilia"

Di Vittorio Romano |

«Non sono una no vax: ho fatto altri vaccini e non è escluso che farò anche quello antiCovid. Ma ci sono state troppe incongruenze e discrepanze a livello di comunicazione scientifica, cambi repentini di linee guida basati su spiacevoli fatti di cronaca (esigui, certo, ma ogni decesso o effetto collaterale grave legato a una possibile correlazione col vaccino sarebbe pur sempre una vita sprecata) che di certo non contribuiscono a rassicurare la popolazione non vaccinata. Inoltre: se lo Stato crede fermamente nel vaccino, perché non legifera l’obbligatorietà? I tempi in Parlamento quando vogliono sono celeri (ricordiamo il Codice Rosso). Credo dunque che le istituzioni debbano dare il buon esempio attraverso l’assunzione di responsabilità, che adesso sono totalmente a carico dei vaccinati». 

Mari è una delle tante voci che ieri si sono alzate nella piazza virtuale di Facebook, dove La Sicilia ha lanciato un sondaggio sui vaccini, con una precisa domanda: se c’è qualcuna/o che non ha ancora fatto la prima dose, ci spiega le ragioni? Il dibattito s’è subito acceso tra chi è pro e chi è contro. «Io non l’ho fatto perché ancora siamo nella fase sperimentale – ha detto Santi – dunque aspetto qualche mese sperando di avere maggiori rassicurazioni». A questa affermazione ha risposto Giacomo, medico: «I vaccini Pfizer e Moderna sono già stati sperimentati abbondantemente. Che ci siano reazioni può o meno avverse è normale, come  avviene con altri vaccini e con molti farmaci. Ciascun organismo reagisce in modo diverso».  Alle perplessità di Santi ha replicato anche Paolo: «I tre periodi di sperimentazione sul campione di volontari necessari all’approvazione del vaccino sono stati eseguiti in parallelo e non in serie come normalmente viene fatto per tutti i farmaci. Inoltre, la ricerca sui vaccini contro Sars Cov 2 era già iniziata anni addietro, nel periodo dell’epidemia di Sars e Mers. Dunque è bastato riprendere quei dati frutto di anni di studi. E poi tutto il mondo della ricerca si è concentrato sulla soluzione di un problema, e questo ha velocizzato la realizzazione dei vaccini».

La “piazza” si è scatenata al post di Francesca, decisamente contraria alla vaccinazione. «Io non mi vaccino perché non voglio far parte di un esperimento globale – ha detto – e comunque col vaccino il Covid lo puoi prendere lo stesso e infetti gli altri. Lo farò solo se mi sarà imposto». La prima reazione dura è stata quella di Nicoletta: «Ogni volta che leggo “esperimento globale” mi vien voglia di cambiare pianeta. La presunzione e l’ignoranza sono aberranti e intaccano la mia libertà. La vostra scelleratezza ritarda il ritorno alla vita normale. E allora vi venga tolta la possibilità di circolare. Invoco la dittatura sanitaria. Stavolta io a casa non ci resto».

Di fronte a questo duro botta e risposta «s’è aperto un taglio» come ha scritto qualcuno ironicamente, e la piazza s’è divisa tra chi dava ragione a Francesca e chi a Nicoletta. Francesco, assolutamente pro vaccini, nel suo post ha puntato l’indice contro i social network: «L’assenza di regole nell’uso dei social è un virus che non ha vaccino. Come diceva Carmelo Bene, “la democrazia è demagogia”. Ergo, la troppa libertà ci rende prigionieri». «Cosa ne sappiamo se vaccinando le donne in gravidanza i bambini svilupperanno malattie autoimmuni – ha scritto Sabina -. Oggi l’unica certezza è che i bimbi col Covid non muoiono, sono solo positivi. Io, mamma, per preservare la mia salute non rischio quella dei miei figli, piuttosto preferisco dare la mia vita. E dico tutto questo pur non essendo una no vax, perché le mie figlie sono tutte vaccinate, ma erano vaccini i cui benefici sono maggiori dei rischi». E a chi ha postato che è per colpa di chi non si vaccina che rischiamo di tornare gialli, Francesca ha risposto: «Se diventeremo gialli è anche colpa dei vaccinati che sono convinti di essere immuni e fanno i “cacchi” loro». 

Per Rossella «vivere in una società prevede diritti e doveri. Quello di tutelare la salute del prossimo rientra tra i doveri. Credo inoltre che poter accedere alla vaccinazione gratuitamente sia un privilegio che non tutti i paesi possono offrire». Secondo Michele «l’unica soluzione per uscire da quest’incubo sono i vaccini. Non ne vedo altre. È vero che non si sanno le conseguenze a distanza di anni, ma se prendi il Covid rischi di morire ora, non tra qualche anno». «Mi auguro che da noi si faccia come in Francia – ha postato Maria -. Libertà di non vaccinarsi significa non avere il green pass e dunque non poter viaggiare, entrare nei locali, nei ristoranti, nelle discoteche».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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