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Arresti per corruzione a Messina, anche sindaco di Maletto coinvolto in giro appalti

Giuseppe Capizzi è il rappresentante dell’impresa che si è aggiudicata i lavori per la messa in sicurezza del torrente Cataratti - Bisconte. Arrestato anche il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, Croce

Di Redazione |

Nell’inchiesta che ha coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, Maurizio Croce, arrestato oggi per corruzione e posto ai domiciliari, è stato arrestato anche Francesco Carmelo Vazzana, anche lui ai domiciliari, ed è indagato Giuseppe Capizzi, sindaco di Maletto, nel Catanese, colpito da un’interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione. Vazzana sarebbe stato l’intermediario tra Croce e Capizzi che è rappresentante dell’impresa che si è aggiudicata i lavori per la messa in sicurezza del torrente Cataratti – Bisconte.

I tre sono stati colpiti, a vario titolo, dall’operazione della Guardia di Finanza di Messina, per una serie di fatti corruttivi nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti, promossi dal commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia. Maurizio Croce, ai domiciliari è attualmente consigliere comunale a Messina ed era stato candidato a sindaco nelle ultime elezioni amministrative con il Centrodestra.

L’inchiesta ha riguardato il gestore e rappresentante di fatto dell’impresa esecutrice dei lavori, cui risultava affidato il cantiere. L’uomo, da ulteriori accertamenti, risultava essere già stato indagato per traffico di influenze illecite, aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosi, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. “Gli accertamenti di polizia giudiziaria – dice la guardia di finanza – hanno consentito di svelare l’esistenza di un rapporto privilegiato, tra il vertice della struttura commissariale Maurizio Croce e il rappresentante legale dell’impresa esecutrice dei lavori. Quest’ultimo, in accordo con il vertice della struttura commissariale, prometteva ed erogava utilità varie ai funzionari incaricati di sovrintendere all’opera e, segnatamente, sia al direttore dei lavori che al funzionario incaricato di validare i lavori svolti». Secondo la Gdf le utilità consistevano nell’effettuazione di lavori edili in abitazioni private risultate nella disponibilità dei medesimi funzionari pubblici, per importi complessivi quantificati in circa 80 mila euro; nonché, nel caso del funzionario impiegato direttamente presso la Struttura Commissariale, nel pagamento di tasse universitarie, per un corso di laurea che lui intendeva frequentare, per un valore di oltre 7 mila euro». Secondo l’accusa, Croce, candidato a sindaco di Messina, avrebbe ricevuto dall’imprenditore, finanziamenti illeciti della campagna elettorale, per oltre 60 mila euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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