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Bancarotta fraudolenta, avviso per i “principi” delle mozzarelle Zappalà

Nel mirino della procura il fallimento della “vecchia” azienda: 11 indagati, tra cui il Cda della nuova SpA

Di Laura Distefano |

Per la procura dietro il fallimento nel 2020 della ILC srl (azienda del settore lattiero caseario di Zafferana Etnea) ci sarebbe un sistema illecito di dissipazione e distrazione dei capitali in attivo. In questo racconto giudiziario inoltre c’è anche la cessione del marchio “Zappalà” (quello delle mozzarelle, ndr) prima alla Queso srl e poi confluito alla Zappalà spa. «Con il conseguente trasferimento dell’avviamento distraevano l’azienda, consentendo a Zappalà spa di realizzare nel primo anno di attività un fatturato di oltre 41 milioni di euro pari proprio all’ultimo fatturato effettivo della ILC», scrive la procura.

Da qualche settimana è stato notificato un avviso di conclusione di indagini firmato dal pm Fabio Regolo a 11 persone (Giuseppe Pio Alesso, Edoardo Bonanno, Armando Guglielmino, Gaetano Romano, Marco Romano, Sebastiano Salemi, Alfio Zappala, Alfio Maria Zappalà, Angelo Zappalà, Luigi Zappalà, Salvatore Zappalà),, per il reato di bancarotta fraudolenta. Salvatore Zappalà ha rivestito il ruolo di amministratore unico e poi di liquidatore di ILC srl. Luigi Zappalà invece è stato consigliere e vicepresidente del consiglio d’amministrazione, Salemi invece è stato consigliere dal 2008 al 2010. Gli altri indagati invece sono i componenti del cda di Zappalà spa che si sono succeduti negli ultimi quindici anni. Le contestazioni sono quattro. Nel radar della procura la stipula (secondo l’accusa simulata) di un contratto di affitto. E poi cessioni di crediti ritenuti inesistenti. Il danno arrecato a ILC è stato stimato in 18.720.045 euro.

Nei giorni scorsi alcuni indagati si sono sottoposti all’interrogatorio con il pm. Scelta intrapresa da Marco Romano, difeso dagli avvocati Luca Blasi e Martina Reina. «Riteniamo che il nostro assistito abbia chiarito la propria posizione rispondendo a tutte le domande del pm facendo chiarezza sul ruolo da lui assunto durante il suo mandato, periodo durante il quale a nostro avviso non è stata compiuta alcuna condotta distrattiva», dicono i due penalisti. Dichiarazioni che sposa in toto anche l’avvocato Serena Cantale, che assiste Gaetano Romano. «Siamo molto fiduciosi sull’esito positivo della vicenda», ha commentato. Salvatore Zappalà, contattato telefonicamente, non ha voluto rilasciare al momento alcuna replica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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