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Bollette astronomiche, Comuni in ginocchio: «Così dovremo staccare l’illuminazione»

Caro energia. Mercato di salvaguardia, non si sblocca il salasso: 202 euro in più a MW/h per pubbliche amministrazioni e imprese. Il caso all’Ars

Di Roberto Mistretta |

Non basterà spegnere la luce per evitare il salasso ai comuni siciliani che entreranno nel mercato di salvaguardia e in caso di ritardo o morosità i costi decuplicheranno. E allora saranno lacrime e sangue, perché bisognerà sborsare ben 202,41 euro MW/h. Libero mercato e congiunture economiche dettano costi e regole. E se lo scorso novembre, come denunciato in un’inchiesta de La Sicilia, tutti i lotti del mercato di salvaguardia sono stati aggiudicati, e non era detto che ciò avvenisse, in mancanza di una base d’asta di partenza, in Sicilia è schizzato alle stelle il cosiddetto parametro Omega, il sovraprezzo applicato dall’esercente del servizio di salvaguardia al prezzo dell’energia all’ingrosso. Ma anche il prezzo ordinario dell’energia elettrica nell’isola ha costi assai maggiori rispetto al resto d’Italia. Proprio in Sicilia, infatti, la fornitura è stata aggiudicata ad Enel Energia al costo di 27,80 euro MW/h, contro una media nazionale poco oltre il 7%, e sarà un miracolo in caso di morosità se i comuni (e non solo loro) eviteranno il tracollo economico.

Parte da queste considerazioni la protesta che prende forma sotto la possente sagoma rocciosa del castello manfredonico. A darvi voce è stato Giuseppe Catania, primo cittadino del comune capofila dell’Unione Mussomeli-Valle dei Sicani, nuova realtà territoriale di cui fanno parte 11 municipi, formalmente costituitasi il 15 maggio. Dismessa la fascia tricolore e indossati i panni da deputato regionale di FdI, Catania ha anche depositato una mozione all’Ars, indirizzata al governatore Renato Schifani e all’assessore all’energia Roberto Di Mauro, con proposte per evitare che molti comuni vadano in dissesto economico.

Vicenda finisce all’Ars

Nel merito il sindaco-deputato, dichiara: «Oggi siamo chiamati a fronteggiare una battaglia di giustizia sociale le cui ricadute sulle comunità locali saranno molto pesanti». Lo scorso 2 maggio è stata aggiudicata da Consip la gara 20 bis, dopo due gare andate deserte, al prezzo di 27,80 euro MW/h, contro una media nazionale di 7,15 euro. E in Regioni come Emilia e la Lombardia, l’energia elettrica viene pagata a 4 euro MW/h. In altri termini, mentre nel resto d’Italia l’energia elettrica ha costi decisamente più abbordabili, i comuni siciliani dovranno comperarla e 27,80 euro e questo malgrado la Sicilia sia una delle regioni maggiormente produttrice di energia elettrica». Enel Energia si è aggiudicata da Consip la gara comunitaria per la fornitura di energia elettrica e dei servizi connessi per le Pubbliche Amministrazioni – Edizione 20 bis-Sicilia – ID 2585, per 386.899.375 euro sul valore totale inizialmente stimato del lotto in 399.412.620 euro.

I dati

Gli ultimi dati di Legambiente attestano la produzione netta di energia elettrica complessiva in Sicilia a 19.781 GWh/anno di cui 5.083 GWh/anno da fonte rinnovabile.Il deputato di FdI aggiunge: «Il fatto ancora più eclatante è un altro. Perché se da un lato avremo l’obbligo di acquisto a 27,80 euro MW/h a regime ordinario, col meccanismo di salvaguardia che scatta per quei comuni che sono in ritardo o sono morosi, non potendo staccare la corrente elettrica perché si tratterebbe di interruzione di pubblico servizio, il fornitore è costretto ad erogare energia, ma lo farà in regime di salvaguardia, ovvero ad oltre 200 euro a MW/h. La cosa ancora più grave tuttavia è che il gestore dell’energia elettrica in regime ordinario, Enel Energia, e il gestore del regime di salvaguardia, coincidono». Se già all’indomani di un mancato pagamento da parte di uno dei nostri comuni siciliani, Enel Energia decidesse di applicare il regime di salvaguardia, facendo schizzare il costo da 27,80 a 202 euro a MW/h, «quei comuni andrebbero in default: una tale situazione rischia di avere effetti devastanti per i comuni e non solo per loro, perché per far quadrare i bilanci i sindaci saranno costretti ad aumentare le tassazioni ai propri cittadini, o dovrà essere la Regione a intervenire».Questa battaglia contro il caro energia «va portata avanti su due tavoli differenti: serve una modifica della norma a livello nazionale, mentre a livello regionale è necessario attivare una Centrale unica di committenza per bandire lotti più piccoli, così da favorire la partecipazione di più fornitori ed evitare l’attuale regime di monopolio che rischia di affossare i comuni siciliani portandoli al dissesto. Ecco perché chiederò a tutti i colleghi sindaci di concordare una data per spegnere l’illuminazione nell’isola e alzare il livello di attenzione verso un tema che rischia di devastare le comunità siciliane».energia: il provvedimento “ammazza-sicilia”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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