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Inchiesta Gisella

Catania: condannati i “Tuppi”, ridotte le pene in appello

Alla sbarra i vertici del clan Nicotra, alleati dei Mazzei.

Di Laura Distefano |

I vertici del clan Nicotra di Misterbianco sono stati condannati. È arrivata la sentenza d’appello del processo frutto del blitz Gisella che nel 2019 fece tabula rasa della cosca mafiosa che aveva creato anche una cellula criminale a Motta Sant’Anastasia. I Nicotra – come ha raccontato l’ex soldato e killer Luciano Cavallaro – strinsero un patto con i Mazzei, diventandone parte attiva a Misterbianco. Insomma erano a tutti gli effetti mafiosi di Cosa nostra.

L’inchiesta Gisella è la prima che sancì a livello processuale l’esistenza del clan Nicotra. Nonostante i Tuppi, così chiamati dal nomignolo di Mario Nicotra ‘u Tuppu ammazzato nel 1989 durante la guerra di mafia con Giuseppe Pulvirenti ‘u malpassotu. Per salvarsi i Nicotra fuggirono in Toscana. Il fratello di Mario, Tano, tornò a Misterbianco più agguerrito che mai. Il nipote prediletto Tony Nicotra aveva il carisma criminale per prendere in mano il potere mafioso. E infatti dopo il blitz è finito al 41bis. Ma nella posizione di vertice c’è anche uno degli affiliati storici e cioè Nino Rivilli. Droga ed estorsioni le attività illecite.

Il processo d’appello, che ha visto pg Antonio Nicastro, si è chiuso con una notevole riduzione delle pene rispetto al primo grado. Molti imputati hanno infatti rinunciato ai motivi d’appello.

Condannati a 12 ciascuno Gaetano Nicotra (classe 1959) e Tony Nicotra. Sono 13 gli anni inflitti a Nino Rivilli. È stata ridotta a 7 anni e 6 mesi la condanna a Gaetano Nicotra, classe ‘79. Stessa pena per Carmelo Guglielmino. Invece è sei anni e otto mesi la condanna per Lucia Palmeri. Diminuita a 2 anni e 8 mesi e 1.000 euro di multa la pena (sospesa) a carico di Vincenzo Di Pasquale. A tutti la Corte d’Appello ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.Confermata invece la condanna di primo grado di Antonio Zuccarello a sei anni. Le motivazioni della Corte d’Appello saranno tra 60 giorni. Gli imputati condannati alla rifusione delle spese legali per le parti civili, il comune di Misterbianco e l’associazione Alfredo Agosta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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