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David Sassoli: «Gli studenti partecipino alla costruzione di una nuova Europa»

Di Redazione |

CATANIA «Abbiamo di fronte a noi sfide molto impegnative. Da quasi un anno stiamo combattendo un’emergenza sanitaria che ha avuto un impatto drammatico dal punto di vista economico e sociale. La pandemia da Covid-19 ha minacciato la coesione delle nostre società, ha aumentato le disuguaglianze ha aggravato in modo significativo le condizioni delle persone più fragili e vulnerabili». Lo ha affermato il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo, in video, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Catania.

«Di fronte a queste sfide, a un preoccupante aumento della povertà – ha aggiunto – non possiamo permetterci di rispondere con la logica dell’indifferenza. Se c’è una lezione che abbiamo potuto imparare in questi mesi così difficili è il senso della nostra interdipendenza: nessuno può farcela da solo. Quindi oggi più che mai dobbiamo agire insieme e proteggere così la nostra coesione europea, il contesto nel quale intere generazioni hanno fatto esperienza di pace e hanno saputo costruire un modello che, per una lunga stagione, ha favorito benessere, crescita economica e diritti sociali e civili. Sono convinto – ha sottolineato Sassoli – che senza Europa saremmo tutti più poveri e soprattutto non saremmo in grado di affrontare nessuna priorità. Pensiamo all’ambiente, alla lotta alla povertà, alle grandi questioni finanziarie, alla sicurezza, agli investimenti, all’immigrazione, alla politica agricola, all’industria e alla sfida tecnologica. Quali di queste grandi questioni potrebbero essere affrontate dai singoli Paesi di soli? Nessuna».

Per il Presidente del Parlamento europeo «occorre investire su una nuova Europa, e oggi l’Europa può farlo: investire sulla persona umana, sul valore delle comunità, delle forze sociali, sulla loro autonomia, sui corpi intermedi». «La pandemia – ha osservato Sassoli – insomma, non è una parentesi, ma un forte invito a proiettarci nel futuro. Di fronte a queste emergenze dobbiamo restare uniti, scoprire un’Unione europea che possa recuperare la progettualità dei padri fondatori, ma interpretando i cambiamenti così veloci che il nostro tempo ci presenta». 

«Alcuni mesi fa abbiamo celebrato il 25esimo anniversario del processo di Barcellona, una tappa cruciale per l’integrazione euromediterranea per la costruzione di uno spazio comune di pace e di stabilità, ma anche di partenariato economico, sociale e umano. In questo senso l’università di Catania si presenta perfettamente non soltanto come luogo di incontro, ricerca e condivisione, ma anche come straordinario ponte culturale e scientifico tra l’Europa e i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo» ha aggiunto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. «In questo mare – ha aggiunto – l’Europa ha il dovere di investire in progetti capaci di favorire il passaggio a una società più sostenibile, di rilanciare politiche di partenariato in ambito sociale, economico e culturale».

Sassoli ha «incoraggiato» gli studenti a «continuare a studiare e a partecipare attivamente alla costruzione di una nuova Europa, a prendere parte a questo importante momento di cambiamento e di trasformazione». «La democrazia è un bene prezioso – ha osservato – ma è molto fragile. E purtroppo in questi anni, come sappiamo, è cresciuta molto la distanza tra cittadini e istituzioni ed è un problema che abbiamo il dovere di recuperare con l’esempio, la responsabilità, con una visione comune. Perché – ha sottolineato il Presidente del Parlamento europeo – al contrario di quello che vogliono farci credere la politica è utile, necessaria, indispensabile per la nostra vita e, soprattutto, per quella delle generazioni future. Stiamo vivendo una fase di grandi cambiamenti e quindi serviranno visione, ma anche pragmatismo, come disse 70 anni fa un nostro padre fondatore, Robert Schuman, con la sua celebre dichiarazione: “l’Europa non potrà farsi in una sola volta”. Mai come in questo momento – ha ricordato Sassoli – abbiamo bisogno di partecipazione, dialogo, collaborazione».

«Con gli strumenti e i fondi messi a disposizione dall’Unione europea abbiamo oggi una possibilità per l’Italia di progettare un Paese nuovo, più giusto, più rivolto verso il futuro. E in questo senso che il Recovery fund e il Next generation Eu rappresentano soprattutto per l’Italia una straordinaria opportunità che non possiamo permetterci di perdere» ha spiegato Sassoli.

Per il presidente del Parlamento Ue «siamo di fronte a una trasformazione ecologica e digitale che implicherà un cambiamento profondo dello stile di vita, nei consumi, nella produzione, nel mondo del lavoro, nella vita quotidiana della persone». «In altre parole – ha osservato Sassoli – dobbiamo capire che il progresso ecologico con quello sociale devono andare di pari passo e alimentarsi a vicenda». E per questo «è necessario riappropriarci delle nostre radici, mettere al centro del pensiero un’etica della persona e della comunità che vada oltre la semplice logica del profitto economico». «Per farlo – ha sottolineato il Presidente del Parlamento europeo – dobbiamo continuare ad abbattere i muri, ridurre le disuguaglianze, sentire la responsabilità di proteggere la nostra casa comune da coloro, e sono tanti, che scommettono sulla sua disgregazione. Un’Europa utile che non si accontenti di auto conservarsi, che sia disposta a mettersi in gioco, a ripensare al proprio funzionamento democratico. Servono grandi riforme e con la drammatica lezione del Covid-19 non c’è molto da aspettare. Spero di potervi incontrare presto – ha concluso Sassoli rivolto agli studenti – passata questa stagione difficile, ma piena di lezioni, interrogativi, scommesse per il futuro».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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