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Etna, un altro parossismo: fontane di lava dal cratere di Sud Est e Catania svegliata dai boati

L'Ingv ha anche osservato un trabocco lavico. Aeroporto al momento operativo. Musumeci: "Roma valuti cenere un fenomeno straordinario"

Di Redazione |

Catania si è svegliata stamattina con una nuova eruzione dell'Etna e con fortissimi boati legati al parossismo del vulcano. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha osservato all'alba il graduale passaggio dell'attività stromboliana a fontana di lava al Cratere di Sud-Est.

In base al modello previsionale la nube eruttiva prodotta dall'attività in corso si disperde in direzione Sud Sud Est mentre è stato anche osservato un trabocco lavico in direzione Sud Ovest. L'ampiezza media del tremore vulcanico si è attestato intorno alle 8 del mattino su valori molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è ubicato in prossimità del Cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2900 – 3000 m sopra il livello del mare. Anche l'attività infrasonica mostra un marcato incremento sia nella frequenza di accadimento che nell'ampiezza degli eventi ed è localizzata presso il cratere di Sud Est.  L'aeroporto è al momento operativo.

Oggi siamo al 47esimo fenomeno parossistico, l’Etna non ci dà tregua e sono interessati diversi Comuni in particolare quelli sul versante Est, Sud e Nord. C'è un aspetto non solo economico, ma anche sociale e sanitario. Ed è per questo che vogliamo coinvolgere la legislazione nazionale perchè quello della cenere dell’Etna sia visto come un fenomeno ordinario e non straordinario". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a Catania, durante il punto stampa per l’emergenza cenere vulcanica, al termine della riunione con il capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio. 

 "Fenomeni – ha aggiunto Musumeci – che non solo hanno messo a dura prova la pazienza degli abitanti, ma hanno causato danni e provocato costi aggiuntivi per abitazioni e imprese, disagi a viabilità e preoccupazione sul piano sanitario perché soprattutto i bambini hanno per il contatto con la cenere, la cui nocività ancora non è stata stabilita dall’Istituto Superiore di Sanità. Sono finora 300 mila – ha reso noto il governatore – le tonnellate di materiale raccolto e con la Protezione Civile abbiamo deciso di programmare un intervento strutturale con un fondo regionale da cui attingere in maniera più rapida". 

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