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Lotta alla pedopornografia, 5745 link segnalati da Meter nel 2023

. "Ci preme sottolineare - dice don Fortunato Di Noto - che non si tratta di attori, ma di bambini e quanto accade è tutto vero, con vantaggi economici per chi produce e scambia pari a cifre da capogiro"

Di Redazione |

“La sfida contro la pedocriminalità non è un gioco. L’impegno è costante ed irrinunciabile ed è faticoso esprimere l’indefessa passione che ogni volontario di Meter mette, per l’infanzia contro gli abusi. I numeri riescono a costruire una realtà, scalfendo le corazze dell’indifferenza e dell’insensibilità. È già troppo un solo bambino abusato. Sono eccessivi i milioni di bambini che vengono violati nella loro intimità, annientandone la dignità. Sono numeri che raccontano un “disordine umano”, raccolgono storie di minori ai quali i pedocriminali – in un rapporto 1:1 – hanno rubato l’innocenza. Inquantificabili abusi dei quali il web – strumento irrinunciabile e positivo – ha amplificato la drammaticità, la criticità, nei numerosi naufragi dentro le periferie digitali. La pedofilia online rappresenta una gamma di delitti tra i più efferati che si inquadrano nell’ambito della criminalità transazionale”. Con queste parole il fondatore e presidente di Meter, don Fortunato Di Noto, introduce il Report edizione 2023 preparato dall’Associazione Meter, presentato presso la sede Meter di Pachino, in provincia di Siracusa.

La classifica vede il Paese più ricco e potente al mondo numero uno anche nella pedopornografia online: sono gli Stati Uniti d’America, secondo il Report, la nazione prima in classifica per quanto riguarda il numero di domini (le “targhe” dei siti Web) con 613 indirizzi verificati e segnalati, seguiti dalle Filippine (215 segnalazioni) e il Montenegro (93). Il numero di link denunciati nel 2023, come emerge dal Report di Meter, è di 5.745, e molto materiale viene smerciato attraverso il deep o dark web, il lato oscuro della Rete nel quale le associazioni a delinquere di tutto il mondo espandono i loro traffici dal momento che i siti di questa parte di Internet non vengono indicizzati dai motori di ricerca tradizionali: è quindi possibile, utilizzando un browser di nome Tor, accedere in piena riservatezza al deep web con la certezza di operare senza essere identificati. Il materiale viene spesso diffuso attraverso archivi compressi in formato .RAR: 1.260 cartelle segnalate alla Polizia Postale (con cui Meter ha un accordo di collaborazione dal 2008), con all’interno una quantità enorme di foto e video. “Ci preme sottolineare – dice don Fortunato Di Noto – che non si tratta di attori, ma di bambini e quanto accade è tutto vero, con vantaggi economici per chi produce e scambia pari a cifre da capogiro. Da ultimo la pedofilia ha scoperto i segreti del marketing, da un sondaggio tra gli utenti consegue la produzione di materiale secondo le richieste del mercato”. L’Osservatorio Mondiale contro la Pedofilia di Meter ha segnalato 2.110.585 foto, 651.527 video e 1.260 cartelle compresse che confermano la modalità di scambio degli ultimi anni e quindi la condivisione di mega raccolte di file .RAR per il traffico di bambini violentati. 237 i gruppi social segnalati. Dal 2002 ad oggi Meter ha segnalato in totale 225.316 link. Dietro ognuna di quelle foto c’è una vittima. I casi seguiti al Centro Ascolto Meter sono stati 220.

Per quanto riguarda le “targhe” dei siti internet mondiali per segnalazioni, i più utilizzati sono .com (4.193 segnalazioni), .onion (85), .net (54). Seguono: .link (31), .site (21), .org (11), .asia e .stream (9 ciascuno), .chat (2). Totalizzano una segnalazione in totale: .art, .club, .host, .top, .video. Per quanto riguarda i domini di primo livello: nazionali (totale 1.325), come detto in precedenza, una preponderanza del dominio .com tra i generici. I Paesi emergenti: USA (613 segnalazioni dominio .us), Filippine (215 domini .ph), Montenegro (93 .Me). Americhe (621 domini), Asia (364), Europa (249), Oceania (55), Africa (36). I grafici della geolocalizzazione dei server evidenziano che America (3.849 link) ed Europa (699 link) detengono la maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di molti siti o piattaforme in cui si divulga materiale pedopornografico. Questo dato è interessante poichè fa comprendere il meccanismo economico sottostante: i continenti più ricchi risultano essere i “padroni del web”, fornitori di servizi che i cyberpedofili usano per i propri traffici criminali. Analizzando il grafico della geolocalizzazione dei server di Asia, Africa e Oceania si comprende chiaramente che e` quasi irrilevante la presenza dei server in Stati appartenenti a tali continenti. Nel 2023 Africa e Oceania con 0 link, Asia 7 link.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA