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Crocetta, i silenzi dei figli di Borsellino

L’Sms di Rita Borsellino a Crocetta «Non venire in via D’Amelio, sei sgradito»

La posizione defilata della famiglia. «Vogliamo solo la verità»

Di Redazione |

PALERMO – Lucia Borsellino è volata dalla sorella Fiammetta a Pantelleria. E Manfredi Borsellino presidia il suo ufficio di dirigente di polizia a Cefalù. Ogni tanto chiama la moglie per tenersi informato su come i bambini stanno passando la giornata al mare. Sembrano quadretti di una tranquilla vita familiare, che trascorre tra il lavoro e la vacanza. Ma sottotraccia scorrono fiumi di veleni, inquietudini, indignazione. In uno scenario opaco, nel quale la verità può anche non essere quella che appare, i figli di Paolo Borsellino scelgono la posizione più defilata. E rispondono con un silenzio eloquente. “A volte valgono di più le parole che non si dicono”, avverte Manfredi Borsellino. La prudenza non è solo uno stile della casa. È anche il frutto di un’esperienza vissuta e di una verità annebbiata: proprio sulla strage di via D’Amelio è stato imbastito uno dei più colossali depistaggi giudiziari con un pentito costruito a tavolino e condanne all’ergastolo per colpevoli che erano innocenti.

Ora spunta il giallo dell’intercettazione con le parole shock su Lucia Borsellino, assessore scomodo e integerrimo del governo Crocetta. C’è, come dice L’Espresso? O non c’è, come ripete la Procura? E, se esistesse, chi e perché l’ha tirata fuori alla vigilia dell’anniversario della strage di via D’Amelio? Sono le domande che i figli di Borsellino si pongono e che informalmente hanno girato alla Procura. “Una sola cosa posso dire: vogliamo conoscere la verità” proclama con vigore Manfredi Borsellino. “Ma aspetteremo in silenzio e lontano dai riflettori, come sempre abbiamo fatto”. Domenica, dunque, nessuno dei figli di Paolo Borsellino interverrà alle commemorazioni ufficiali del padre. Manfredi andrà, quasi per dovere d’ufficio, a quelle promosse dal questore e soprattutto, per amore del calcio, al triangolare di sabato sera. Porterà il figlio Paolo per fargli dare il calcio di inizio. Poi rientrerà nella dimensione privata della vita di ogni giorno. La sorella Lucia farà lo stesso. Aveva già declinato ogni invito della cosiddetta “antimafia di facciata”. Ora il suo rifiuto ha trovato nuove motivazioni. Fiammetta è a Pantelleria da alcuni giorni.

Se tacciono i figli di Borsellino parlano, ma per denunciare il ritorno del clima intossicato dei “buchi neri”, i fratelli del magistrato: Rita e Salvatore, che è anche l’ispiratore delle Agende rosse. Rita richiama il grido contro “Giuda” che 23 anni fa Paolo Borsellino lanciò nella sua ultima uscita pubblica a Casa Professa e aggiunge: “Questa polemica pilotata e costruita sulle pagine dei giornali temo sia strumentale e funzionale a qualcosa. Così si rischia di buttare via l’acqua sporca con tutto il bambino; è vero – dice – che c’è un’antimafia di facciata, e che c’è sempre stata un’antimafia utilizzata per fare carriera. Ma guai se ci scoraggiamo e se torniamo a chiuderci nelle nostre case”. Anche Salvatore Borsellino sospende il giudizio su Crocetta. E dà voce ad altre domande: “Se questa intercettazione è reale è di una gravità estrema. Se invece la notizia è stata costruita ad arte vuol dire che il degrado della vita politica in Italia è a un livello intollerabile”.

Tra silenzi, prudenze e sconcerto i Borsellino affrontano così un altro passaggio pieno di ombre di una tragedia che si replica a soggetto.«Mia sorella Rita ieri ha mandato un sms a Rosario Crocetta, scrivendogli di non presentarsi alle manifestazioni in via D’Amelio perché non sarebbe una persona gradita» ha rivelato Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, ospite di 24Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. «Rita gli ha scritto ieri – puntualizza – dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io ieri. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi. Credo che non si presenterà, forse non l’avrebbe fatto Cuffaro ma Crocetta è una persona più sensibile umanamente». Salvatore Borsellino poi osserva: «Se questa intercettazione è reale è di una gravità estrema. Anche solo il fatto che Tutino abbia potuto dire una frase del genere vuol dire che riteneva di essere in condizione di farlo. Se invece la notizia è stata costruita ad arte vuol dire che il degrado della vita politica in Italia è a livello intollerabile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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