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Etna, l’eruzione non si ferma: fronte lavico nella Valle del Bove a quota 2300

L'attività stromboliana è ripresa il 12 maggio. Per ora nessun problema per l'aeroporto di Fontanarossa

Di Redazione |

Continua la nuova fase eruttiva sull'Etna iniziata la sera del 12 maggio, con un’attività stromboliana accompagnata da emissione di cenere vulcanica e da una colata da una bocca che si è aperta nel cratere di Sud-Est. L'energia dei canali magmatici interni, secondo i rilievi strumentale dell’Ingv Osservatorio etneo di Catania, si mantengono su livelli medio alti, non mostrano picchi, ma sono costanti e non tendono a diminuire, facendo ipotizzare che questa nuova fase possa essere destinata a durare ancora così nel tempo. Il 'bracciò lavico resta confinato dentro la desertica Valle del Bove. 

Lo spettacolo eruttivo è visibile soprattutto di sera da lontano, anche da Taormina e Catania. Di giorno si notano due attività di degassazione: oltre al cratere di Sud-est il fenomeno, infatti, interessa anche la Bocca Nuova. La nuova fase, tipica dell’Etna, non ha alcun impatto con l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania, ha spiegato che «dopo l’apertura di una bocca effusiva sul fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est», alle 20.38 dello scorso 12 maggio, «ad una quota di circa 3.250 metri sul livello del mare», la cui «attività si è stabilizzata nei giorni seguenti». La colata lavica che ha prodotto «si sviluppa in direzione Est-Nord-Est nella desertica Valle del Leone il cui fronte più avanzato, attualmente, ha raggiunto una quota compresa tra 2.400 e 2.300 metri sul livello del mare» Contestualmente, il cratere di Sud-Est «è interessato da un’attività esplosiva Stromboliana discontinua e di intensità variabile che, nelle fasi più intense, produce una modesta emissione di cenere che si diluisce rapidamente in atmosfera». Dal punto di vista sismico «prosegue il trend di graduale incremento dell’ampiezza media del tremore all’interno della fascia dei valori elevati». Le sorgenti del tremore sono «localizzate al cratere di Sud-Est intorno ai 3.000 metri sul livello del mare». L’attività infrasonica è di "livello medio-basso ed è prevalentemente localizzata nell’area della Bocca Nuova e, dal 14 maggio, anche al cratere di Sud-Est» con «ampiezze medio-basse». Dal punto di vista delle deformazioni del suolo «le reti di monitoraggio Gnss e tilt non hanno mostrato nelle ultime ore variazioni significative».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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