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Femminicidio Bronte, Ada uccisa con 30 coltellate. Il marito bloccato da un carabiniere, ma lei era già morta

I carabinieri starebbero visionando le immagini delle telecamere di un privato. La donna, una badante, è stata assassinata dal marito, Filippo Asero, da cui si stava separando

Di Redazione |

Un altro femminicidio nel Catanese, dopo quello del 23 agosto scorso ad Acitrezza, dove Vanessa Zappalà, 26 anni, è stata uccisa dall’ex convivente, Antonino 'Tony' Sciuto, di 38 anni, che si è poi suicidato impiccandosi. Questa volta la vittima è Ada Rotini, aveva 46 anni, era originaria di Avola (Siracusa) e faceva la badante a Bronte. Ad assassinarla il marito, Filippo Asero, 47 anni, nel giorno della prima udienza della loro separazione di un matrimonio celebrato nell’agosto del 2020 e durato meno di un anno. L’uomo l’ha colpita decine di volte con un coltello, quasi sgozzandola. La violenta aggressione è avvenuta davanti alla casa in cui avevano abitato insieme, in via Boscia, alla periferia del paese etneo famoso per il suo prezioso pistacchio. Lei c'era andata per prendere degli effetti personali ed era in compagnia della sorella e dell’anziano per cui lavorava come badante, che sono rimasti ad aspettarla in auto. Ci sarebbe stato un tentativo di Asero di riconciliazione, ma respinto dalla moglie, l’uomo l’ha aggredita poi in strada con violenza: sul corpo della donna ci sarebbero circa trenta coltellate. E’ stato un carabiniere, fuori dal servizio e in licenza a Bronte, a bloccare Asero dopo che si era inferto tre coltellate all’addome. Il militare ha immobilizzato l’uxoricida e chiamato il 112 tenendolo fermo fino all’arrivo del personale del 118. Il carabiniere, richiamato dalle urla dei vicini di casa, ha trovato la donna già morta in una pozza di sangue. Poi ha visto l’uomo tentare il suicidio e lo ha bloccato. Asero è ricoverato nell’ospedale Cannizzaro di Catania fuori pericolo e piantonato dai carabinieri.

L’omicidio e il tentato suicidio potrebbero essere stati ripresi da una delle telecamere di sicurezza di un privato che abita nella zona del delitto. Una punterebbe proprio sul luogo dove stato commesso l’omicidio. I proprietari dell’immobile non hanno visto il contenuto delle registrazioni che sono state portate vie dai carabinieri che le stanno visionando. Sull'omicidio ha aperto un’inchiesta la Procura distrettuale di Catania. Filippo Asero il 10 dicembre del 2001 era stato arrestato da carabinieri della compagnia di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, ucciso tre giorni prima in un agguato a Bronte che, secondo l’accusa, era maturato nell’ambito di una lotta interna a un clan locale per il controllo delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. Asero, condannato all’ergastolo il 28 ottobre del 2003 in primo grado dalla Corte d’assise di Catania, era stato poi assolto con formula piena per non avere commesso il fatto. Sulle pagine di Facebook della coppia la diversa visione della loro relazione: lui pubblicava solo foto di loro in pose affettuose con emoticon di baci e cuori e la scritta 'ti amò, lei soltanto scatti che la riprendevano con i suoi due figli, un maschio e una femmina, avuti da un precedente matrimonio.

Il Comune di Bronte (Catania), insieme con le associazioni della cittadina etnea ha organizzato, per domani, una fiaccolata "in memoria della vittima di questo femminicidio e contro ogni forma di violenza sulle donne". Il corteo si radunerà davanti la Villa Comunale, all’inizio del viale Catania, e alle ore 19 si muoverà lungo il Corso Umberto fino a piazza Spedalieri. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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