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Immigrazione, domande d’asilo e accoglienza nel paese di bandiera delle navi Ong

Prende corpo il decreto sul codice di condotta predisposto dal governo. A Lampedusa nuovo naufragio: muore un'altra bambina

Di Redazione |

Una serie di protocolli da rispettare a bordo delle navi per garantire un salvataggio per volta, sbarchi rapidi e diretta collocazione dei migranti attraverso la loro richiesta di asilo affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell’accoglimento della domanda: tutte regole comportamentali che se non rispettate porteranno una prima volta a multe, poi a fermi amministrativi e infine ad eventuali sequestri delle imbarcazioni da parte dei prefetti.

Il decreto sul codice di condotta delle ong prende forma ed è pronto ad essere presentato nelle prossime settimane, con il Governo che punta all’obiettivo già dichiarato da tempo di evitare speculazioni nelle attività di soccorso sistematico da parte delle Organizzazioni non governative, coniugando il rispetto delle convenzioni internazionali e la legge del mare. E in queste ore, proprio nella Giornata internazionale dei migranti, un’altra tragedia in mare: una bimba di due anni è morta nel Poliambulatorio di Lampedusa. Era lì dopo essere stata soccorsa durante un naufragio al largo dell’isola insieme alla madre e ad una cinquantina di migranti partiti ieri sera da Sfax. 2.500 dinari a testa per effettuare la traversata con la barca in ferro che è affondata in tarda mattinata. 

Altri sbarchi, con esiti meno drammatici, sono previsti a breve. Un vero test, ancor prima del decreto, sembra essere partito con la 'concessione lampò dei porti di Gioia Tauro e Livorno alle navi Rise Above e Life Support, le quali hanno immediatamente chiesto un porto sicuro subito dopo i due differenti soccorsi. La prima, con a bordo 27 siriani (di cui 9 donne, 2 bambini, 3 anziani e 1 minore non accompagnato), sbarcherà in Calabria mentre la seconda in Toscana con 70 naufraghi recuperati in zona Sar libica (tra i superstiti, tutti provenienti dall’Africa, ci sono cinque donne di cui una incinta al settimo mese, due bambini al di sotto dei 2 anni di età e 24 minori non accompagnati a partire dai 13 anni). Due eventi che potrebbero rappresentare proprio il modello di quanto prevederà il decreto, secondo cui nel caso di intervento in area Sar, i soccorritori dovranno chiedere immediatamente un porto di sbarco, verso il quale la nave sarà tenuta a dirigersi immediatamente dopo il salvataggio, senza restare giorni in mare in attesa di altri possibili soccorsi.

Dunque un salvataggio per volta, evitando anche trasbordi di migranti tra navi delle varie ong, così come successo alla Sea Eye 4. Quest’ultima non ha ancora alcun porto di sbarco ed ha a bordo 63 migranti soccorsi nelle ultime ore. Tra questi ci sono anche quelli recuperati in precedenza dalla nave Rise Above che, dopo aver fornito alle persone giubbotti di salvataggio e stabilizzato la situazione, le ha fatte salire sulla Sea Eye 4. Mentre uno sbarco in pieno giorno, di circa 20 migranti, è avvenuto al moletto di Sampieri, frazione rivierasca di Scicli.   Il provvedimento in arrivo dal parte dell’Esecutivo punta anche a risolvere la questione dei collocamenti, da gestire almeno nella prima fase dell’accoglienza, dopo gli sbarchi. Ma che saranno veicolati già a bordo della nave: secondo un’altra regola del codice, i soccorritori dovranno chiedere immediatamente ai soggetti a bordo, che sono stati messi in salvo, la manifestazione di interesse sull'eventuale domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell’accoglimento del migrante dopo lo sbarco. 

«Spero che entro fine anno il decreto sul codice per le ong possa essere pronto», spiega il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, per il quale «bisogna definitivamente distinguere tra le missioni di salvataggio e le attività di ricerca sistematica. Il codice di condotta – aggiunge – è stato stilato mutuando il codice Minniti del 2017, ripristinando quindi le sanzioni: anche per questo mi auguro che ci sia un largo consenso del Parlamento». Da oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, è a Lampedusa, per la quale attraverso il decreto aiuti quater è previsto lo stanziamento di 200 milioni per il bilancio regionale e un altro da 850 mila euro per aiutare a gestire gli sbarchi sull'isola.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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