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Migranti a Catania, l’Ue all’Italia: «Agevolare lo sbarco è un dovere». In porto e al largo ancora 505 profughi su 4 navi Ong

La portavoce della commissione è rimasta vaga sullo sbarco "selettivo": «Minimizzare il tempo che le persone passano in mare»

Di Redazione |

Il problema dei migranti non fatti sbarcare a Catania diventa un caso sempre più grande ogni momento che passa. Ora la Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che vi è il «dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali» e ha salutato con favore lo sbarco di ieri dei migranti in Italia. Alla domanda se sia in linea con le leggi e le linee guida della Commissione autorizzare uno sbarco "selettivo", la portavoce ha sottolineato che in base alle leggi internazionali «bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare». «Ogni caso è diverso – ha evidenziato – ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco».

Insomma, la strategia dello sbarco selettivo adottata dall’Italia non convince Bruxelles che, pur salutando «con favore» l’approdo a terra di oltre 400 migranti, chiede alla autorità competenti di collaborare e fornire loro «un luogo adatto in modo che possano scendere a terra» tutti. Detto questo, la Commissione sta adottando toni più che diplomatici ed è chiaro che non vuole aprire un capitolo di scontro aperto con il governo di Giorgia Meloni. La neo presidente del Consiglio – a quanto si è appreso da fonti diplomatiche – nel suo incontro con Ursula von der Leyen ha sollevato il tema della migrazione ma ha scelto toni non conflittuali e ha calcato la mano su un approccio a tutto tondo che tenga conto dei finanziamenti ai Paesi di origine, senza aprire il vaso di Pandora dei ricollocamenti in Europa. 

Non c'è stata ancora una replica del governo italiano alle parole del portavoce della Commissione Europea, ma è certo che una decisione andrebbe presa a stretto giro visto che che nel mare di Catania, in porto e al largo, ci sono ancora 505 migranti che devono sbarcare a bordo di navi ong. Due di queste sono giunte in porto a Catania nel fine settimana, la Humanity 1 e la Geo Barents; altre due, la Ocean Viking e la Rise Above, non hanno ancora forzato il blocco imposto dalle autorità italiane ed incrociano al largo delle coste etneei. Questa, al momento al situazione delle navi umanitarie impegnate in un braccio di ferro con il Governo di centrodestra. Dei circa mille mille migranti soccorsi complessivamente, la metà deve ancora sbarcare. 

Sulla Humanity 1, bandiera tedesca, della ong Sos Humanity, sono rimaste a bordo 35 persone soccorse, dopo che 144 sono state fatte scendere perché ritenute "fragili" della commissione medica dell’Usmaf. Sulla Geo Barents, bandiera norvegese, di Medici senza frontiere, ci sono 214 migranti, dopo che 357 sono stati fatti sbarcare ieri ed un altro è stato evacuato nella notte. 

Per quanto riguarda le navi non ancora in porto, sulla Ocean Viking, bandiera norvegese, della ong francese Sos Mediterranee, ci sono 234 persone. Sulla Rise Above (bandiera tedesca) infine, dopo 4 evacuazioni mediche nella notte, sono presenti 89 migranti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA