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L'OMICIDIO DI BAGHERIA

Prima l’ha stordita coi farmaci e poi l’ha strozzata: così la figlia 17enne ha ucciso la madre la sera del Primo dell’anno

Il movente del delitto non è stato del tutto chiarito. Per la giovane è stato nominato dalla magistratura un tutore temporaneo

Di Redazione |

Aveva già tentato di avvelenare la madre nel novembre scorso. Ma la donna, a causa della forte intossicazione, finì in ospedale e riuscì a salvarsi. Eppure la figlia non si è data per vinta ed al secondo tentativo, la sera del primo gennaio, c'è riuscita mettendo una gran quantità di uno psicofarmaco nel purè e poi strangolandola. Dopo la morte, ha infierito sulle braccia della vittima con un coltello. È quanto emerge dall’autopsia sul corpo dell’insegnante elementare Teresa Spanò, 55 anni, e dalle ultime indagini della squadra mobile.

Accusata del delitto è la figlia 17enne di Bagheria, arrestata il 2 gennaio scorso, che da domenica, non è più in una comunità protetta, ma è stata trasferita in carcere, a Roma. Il gip Alessandra Puglisi ha accolto l’istanza della procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna, che ha chiesto un aggravamento della misura. In realtà, sin dall’inizio la procura aveva chiesto il carcere per la giovane, ma inizialmente il giudice aveva optato per la comunità.

Scrive la gip: «appaiono tutti i sintomi di un’attuale ed accresciuta pericolosità sociale e sono, soprattutto, rivelatori dell’inadeguatezza della misura attualmente applicata rispetto alla caratura criminale della giovane come emersa dalle indagini più recenti». Per la procura, ed è una ricostruzione accolta dal giudice, «c'è un pericolo concreto ed attuale di reiterazione di delitti commessi con violenza alla persona. Sulla decisione del carcere hanno pesato anche le parole della giovane durante l’interrogatorio che ha continuato ad indicare come vittima se stessa e non la madre.

Al funerale, don Cosimo Scordato e don Michele Stabile hanno detto che Teresa Spanò, «era un’educatrice che aveva tanto entusiasmo e metteva amore in quello che faceva». Il movente del delitto non è stato del tutto chiarito. Per la giovane è stato nominato dalla magistratura un tutore temporaneo, visto che suo padre, un cittadino straniero originario dei Paesi dell’Est Europa, è irreperibile   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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