Notizie Locali


SEZIONI
Catania 14°

ambiente

Rifiuti in Sicilia, dove il servizio è pessimo e i costi altissimi: «Servono 2,2 MLD per gli impianti»

L'Isola fanalino di coda come percentuale di differenziata (solo il 39%) e tra le più care come tasse per i contribuenti

Di Redazione |

Al Sud e nelle isole servono investimenti per 2,2 miliardi di euro per rimediare alla carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti, e nel Pnrr si possono trovare 440 milioni di euro per questo. Lo sostiene Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche che ha presentato al Green Symposium di Napoli l'impatto degli investimenti legati al PNRR nel settore rifiuti al Sud Italia. 

La percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata a livello nazionale, nel 2019, è stata pari al 61%, con differenze sostanziali: il Nord (67%) e la Sardegna (73%) hanno conseguito gli obiettivi previsti dalla normativa, mentre il Sud peninsulare si attesta al 52% e la Sicilia al 39%. 

Considerando gli obiettivi della normativa europea al 2035 – riciclo al 65% e discarica al di sotto del 10% – servono nel Sud peninsulare e in Sicilia investimenti pari a 2,2 miliardi di euro: ciò per soddisfare il fabbisogno di trattamento della frazione organica per ulteriori 2 milioni di tonnellate e di incenerimento con recupero di energia per ulteriori 1,3 milioni di tonnellate.  Il deficit impiantistico si traduce anche nei viaggi dei rifiuti verso gli impianti del Nord, con maggiori costi a carico dei cittadini del Mezzogiorno: mediamente per la riscossione della tariffa sui rifiuti pagano tra i 355 ed i 360 euro, rispetto ai 273 euro del Nord e ai 322 euro del Centro. 

Sono stati stimati in circa 440 milioni di euro gli investimenti realizzabili nel Mezzogiorno dalle imprese associate a Utilitalia. La messa a terra degli investimenti, in particolar modo quelli relativi ad impianti per il trattamento della frazione organica, contribuirebbe ad incrementare la capacità disponibile di oltre il 20% e ridurre il fabbisogno del 16%. 

Perché il vero dramma è l’assenza di un assetto impiantistico adeguato a fronteggiare i bisogni del Mezzogiorno e la necessità di trasportare i rifiuti per il trattamento al di fuori dei confini regionali, determina una maggiore spesa per la riscossione della tariffa sui rifiuti per le famiglie del Sud, oltre a impatti ambientali più elevati. In pratica laddove il servizio è peggiore, i cittadini sono costretti anche a sostenere costi maggiori.

La corretta gestione dei rifiuti è uno degli obiettivi prioritari delle politiche ambientali ed economiche europee ed italiane. A tal fine è urgente dotare il Paese degli impianti necessari al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale e regionale, risultato che potrà essere raggiunto solo con interventi strategici nelle aree in ritardo. Una di queste è il Mezzogiorno, dove tutti gli indicatori su produzione e gestione dei rifiuti delineano un quadro ancora di grande difficoltà. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati