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Nomofobia, arriva un ddl: «Bisogna proteggere gli adolescenti»

Di Redazione |

Un fenomeno in crescita esponenziale, soprattutto tra gli adolescenti, ma non solo. E’ la nomofobia, detta anche ansia o dipendenza da smartphone, che ha assunto le connotazioni della patologia. Per affrontare e contrastare la nomofobia, arriva un disegno di legge, che ha come prima firmataria la deputata all’Ars Elena Pagana, che propone misure di contrasto, prevenzione e rieducazione.

Il gruppo parlamentare all’Ars Attiva Sicilia ha presentato un Ddl per contrastare ed intervenire sulla dipendenza da smartphone. La “nomofobia” (dall’inglese no-mobile-phone-phobia), colpisce soprattutto giovani tra i 18 e i 25 anni che manifestano sintomi, oltre che psicologici anche fisici, per la paura di rimanere disconnessi dal mondo virtuale.

“Si tratta di una condizione molto complessa – spiega la capogruppo di Attiva Sicilia Elena Pagana – che assume di giorno in giorno dimensioni preoccupanti, coinvolge la fascia di giovani ed adolescenti, ma si sta estendendo anche ai bambini. Abbiamo quindi predisposto un Disegno di legge, sulla scorta di quello presentato al parlamento nazionale, con lo scopo di riconoscere la nomofobia come fenomeno psicologico in espansione e che prevede la formazione di linee guida per prevenire e contrastare la nomofobia in ambito sociale e scolastico”.

Il Ddl è a firma dei deputati di Attiva Sicilia Elena Pagana, Angela Foti, Matteo Mangiacavallo, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi e impegna l’assessorato per la Salute a riconoscere e contrastare la nomofobia con un’azione sinergica della Asp, della polizia postale, degli operatori dei servizi di social network, per promuovere nell’ambito della scuola l’educazione all’uso consapevole dei social e della rete, istituire percorsi di rieducazione per i minori affetti da nomofobia, attivare percorsi di formazione per le famiglie con l’obiettivo di renderle consapevoli dei comportamenti a rischio.

“Nel nostro Ddl – conclude la capogruppo di Attiva Sicilia – è previsto che la Presidenza della Regione, una volta entrata in vigore la legge, istituisca un tavolo tecnico del quale fanno parte gli assessorati alla Salute e all’Istruzione e Formazione, l’Ufficio scolastico regionale, le associazioni di categoria e delle professioni attinenti. Compito del tavolo tecnico è redigere entro due mesi dall’insediamento un piano strategico di intervento per prevenire il preoccupante fenomeno che spesso è legato al cyberbullismo e all’incapacità di stabilire relazioni interpersonali al di fuori del mondo virtuale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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