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“Notte di Zucchero”, così la Sicilia si riappropria della Festa dei Morti

Di Antonio Fiasconaro |

In Sicilia i morti non solo si ricordano ma si festeggiano: è questo lo spirito di “Notte di Zucchero”. L’evento, giunto quest’anno alla quinta edizione e realizzato da Giusi Cataldo, nota attrice palermitana che ne è anche direttore artistico, punta a restituire la “festa dei morti” mantenendo in vita una tradizione dalla eco tutta siciliana che, con l’avvento del “dolcetto o scherzetto” d’oltreoceano, si stava perdendo.

Una grande festa popolare in cui quest’anno Catania e Palermo si riappropriano di una delle più antiche tradizioni della nostra storia, caratterizzata da un forte legame tra riti religiosi e pagani: la Festa dei Morti.

Tradizione vuole che i veri protagonisti della festa siano i bambini. Così a Catania, l’Associazione Notte di Zucchero, grazie al contributo di Bianca Caccamese, ideatrice e presidente di KidsTrip, portale di riferimento per il mondo “bambini” nella città dell’Elefante, con il patrocinio del Comune di Catania e dell’Università di Catania, insieme al sostegno del Teatro Machiavelli, FilFest, Libò, Zammù TV e CityMap, per tutta la mattina di domani dalle 10 alle 13, animerà il centro storico con una serie di appuntamenti pensati per i più piccoli.

A piazza Università ci sarà il “Playcircus” a cura di Cafè Express con artisti di strada, trucca bambini, trampolieri, clown, bolle di sapone e giochi, come i giochi giganti di Terra Crianza: dal luna park riciclato al gioco del tris a grandezza naturale, fino al laboratorio per costruire giochi da tavolo. Curiosità di questa edizione sarà l’autobooks, il bus-biblioteca itinerante che per l’occasione sarà posteggiato in piazza Università e che ospiterà letture e storie a cura di Libò, Libreria dei ragazzi e degli errori, volte a riscoprire le antiche tradizioni siciliane. E, sempre nel segno della tradizione, saranno i giochi a bordo dello “Straludobus” a cura di Talità Kum onlus. Fuori programma l’associazione culturale Raìces Mexicans.

A Palermo, invece, in due cimiteri della città il 2 novembre Notte di Zucchero entra in punta di piedi. È la prima volta in Sicilia, infatti, che un evento culturale viene ospitato all’interno di un camposanto, portando l’arte in un luogo di così grande rispetto. Il Cimitero dei Rotoli, così, aprirà i cancelli a partire dalle ore 6.30, con musiche popolari del coro diretto da Pia Tramontana. Gli attori allievi della Scuola dei Mestieri del Teatro Biondo diretta da Emma Dante, travestiti da “morti di zucchero” – come da tradizione delle precedenti edizioni – si aggireranno tra i viali del cimitero dell’Arenella, recitando degli spoon river siciliani scritti da Giampiero Finocchiaro. Alle 10 la commemorazione al Sacrario Militare. Subito dopo il momento istituzionale sarà tempo di musica con “Va, pensiero” cantata dal coro senior di Boccadifalco a cura di Pia Tramontana. Dopo la celebrazione per il centenario della Prima Guerra Mondiale, Valerio Strati renderà omaggio, attraverso le parole scritte da Fabio Ceraulo, a un soldato siciliano andato a combattere una terribile battaglia della “Grande Guerra”. Alle 11 l’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice celebrerà la messa, durante la quale benedirà Ninfa, la bambina scheletrizzata scoperta per caso in un antico baule di legno abbandonato per quasi vent’anni in un magazzino del cimitero il 4 dicembre 2017 e alla quale è stato dato il nome di una delle sante protettrici della città.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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