Notizie Locali


SEZIONI
Catania 14°

In Sicilia

Rifiuti, costi per esportarli lievitano a 380 euro a tonnellata. Discariche al collasso: si rischia altra crisi

La differenziata cresce ma questo non basta: diverse piattaforme sono in difficoltà proprio per i maggiori volumi di materiali da riciclare

Di Cesare La Marca |

Alle porte c’è l’ennesima stagione primavera estate sul filo dell’emergenza nel settore dei rifiuti, nonostante percentuali di differenziata in crescita pur tra enormi problemi, perché il sistema dipende dalle discariche al collasso, e diverse piattaforme sono in difficoltà proprio per i maggiori volumi di materiali da riciclare. L’impianto della Sicula Trasporti che serve Catania e oltre 150 comuni della orientale è saturo da un anno e mezzo e si limita al trattamento meccanico dell’indifferenziata che poi viene trasportata all’estero, in Olanda, al costo stellare di 380 euro a tonnellata, un “viaggio” che quasi raddoppia la tariffa “locale” già elevata di 200 euro a tonnellata.

Intanto la discarica di Lentini è stata sul punto di una chiusura annunciata con conseguente emergenza rifiuti lunedì scorso, sospesa dopo la convocazione urgente di un incontro fissato per oggi dall’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro che sulla vicenda tranquillizza: «L’impianto di trattamento dei rifiuti di contrada Coda Volpe di Lentini riavvierà le proprie attività. È stato condiviso con le parti – spiega l’assessore Di Mauro -, un percorso tecnico amministrativo che consentirà il riavvio in pieno dell’attività dell’impianto di trattamento meccanico biologico con il successivo avvio a recupero del prodotto ottenuto. Contemporaneamente la ditta avvierà l’iter amministrativo per il riesame delle autorizzazioni da adeguare alle migliori tecnologie disponibili. Queste iniziative potrebbero condurre anche a una rivisitazione dei costi di smaltimento sostenuti dai comuni in futuro».

La questione è molto tecnica, specie per i malcapitati cittadini alle prese con l’acconto Tari 2023, che si chiedono cosa ancora li aspetta in futuro. Si tratta della possibilità richiesta dagli amministratori giudiziari dell’impianto di avviare a recupero energetico i sovvalli (cernita di rifiuti misti che poi saranno stoccati in apposite aree a seconda della collocazione), a cui il Dipartimento Acqua e Rifiuti ha opposto mercoledì scorso un diniego (a cui è seguita la comunicazione di stop del servizio che è stata sospesa), per “mancato adeguamento alle Bat conclusion”, (ovvero migliori tecniche disponibili per il trattamento dei rifiuti), evidenziando anche la necessità della procedura di valutazione d’impatto ambientale, la “Via”.

All’incontro di oggi è stata convocata anche la Srr Catania Metropolitana. Dallo scorso primo febbraio tutti i rifiuti prodotti vengono trasportati fuori regione, per Catania città grazie alla differenziata vicina al 40% si tratta di circa 350 tonnellate al giorno. «Abbiamo chiesto di trovare una soluzione affinché si utilizzi l’impianto della Sicula Trasporti per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti e quali sono le possibili alternative – spiega il presidente Francesco Laudani -, inoltre vogliamo capire a che punto è l’iter per il sostegno regionale di 45 milioni per il secondo semestre 2022 ai comuni che conferiscono a Sicula, e come trovare una soluzione per una decina di comuni che intanto hanno aumentato sensibilmente la differenziata».

Intanto in città le criticità più evidenti della raccolta porta a porta riguardano il lotto Centro, il più esteso dei tre, dove allo studio del Comune c’è la possibilità di una cinquantina di assunzioni a tempo determinato, come avvenne prima della festa di sant’Agata, in previsione del gran numero di turisti in arrivo per Pasqua e per la stagione primaverile ed estiva in una Catania nonostante tutto attrattiva. Sempre nel lotto Centro c’è uno spiraglio per i 120 precari a tempo determinato attualmente inoccupati del consorzio Gema.

«Il commissario straordinario Piero Mattei ci ha rassicurato nel corso di un incontro che ha scongiurato tensioni sociali – dice il responsabile regionale dell’Igiene ambientale Fp Cgil Alfio Leonardi – sul fatto che questi lavoratori a tempo determinato, indispensabili per l’efficienza della raccolta porta a porta, potranno tornare in servizio intanto fino all’insediamento della prossima amministrazione, con cui vedremo di trovare un percorso per la stabilizzazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA