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Stragi del 1992, l’inchiesta dopo le rivelazioni di Avola. Gip non archivia: «Fare nuove indagini»

Il giudice ha accolto alcune richieste di accertamento avanzate dalla difesa del killer di Cosa nostra

Di Laura Distefano |

Nessuna archiviazione, anzi nuove e precise indagini integrative. L’inchiesta sulle stragi di Capaci e via D’Amelio aperta dopo le ultime dichiarazioni di Maurizio Avola, killer catanese del clan Santapaola-Ercolano, a carico dello stesso soldato di mafia, del boss Aldo Ercolano, del colonnello Marcello D’Agata e di Eugenio Galea (ma solo per l’eccidio di Falcone) proseguirà. La procura di Caltanissetta, come anticipato da La Sicilia, aveva chiesto al gip di archiviare visto che non era stato trovato alcun riscontro alle dichiarazioni di Avola. E quindi ritenute infondate.

Il decreto del gip

Il gip di Caltanissetta Santi Bologna però ritiene che l’articolata e dettagliata indagine già svolta non sia sufficiente per decidere di mettere l’inchiesta nel cassetto. Il giudice ha depositato il decreto con cui ordina ai pm di espletare alcune delle attività investigative che erano state sollecitate nell’udienza camerale del 5 ottobre scorso dal difensore di Avola, l’avvocato Ugo Colonna. Il giudice per le indagini preliminari ritiene “necessario” procedere con una perizia medico-legale da approntare sul braccio di Avola per verificare se la frattura che si procurò pochi giorni prima del 19 luglio 1992 gli potesse permettere i movimenti che il collaboratore – seppur fuori al momento dal programma – dice di aver tenuto in via D’Amelio.

Gli accertamenti da fare nei prossimi sei mesi

Inoltre il gip Bologna sollecita di indagare su un possibile coinvolgimento della mafia americana della strategia stragista di Cosa nostra del 1992. Il giudice dice sì anche all’acquisizione di tutte le dichiarazioni di Antonio Vullo, l’unico componente della scorta del giudice Paolo Borsellino sopravvissuto alla strage di via D’Amelio. Il giudice lascia alla procura la scelta se sottoporre Vullo a un’altra deposizione.

Il gip chiede al pm di ottemperare alle richieste della difesa di Avola in ordine ad altri approfondimenti in merito all’appartamento in cui avrebbe alloggiato assieme a Ercolano il giorno della strage Borsellino.

Il tempo fissato dal gip per poter permettere alla procura di svolgere tutti gli approfondimenti è di sei mesi. A quel punto vedremo se la procura insisterà sul dare un “game over” a quello che molti hanno definito l’ultimo depistaggio su via D’Amelio.

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