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Sulle spiagge siciliane 787 rifiuti ogni 100 metri di arenile

Di Redazione |

PALERMO – Una media di 787 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia e nella top ten dell’immondizia ci sono pezzi di plastica, materiali da costruzione e cotton fioc. Il problema dei rifiuti spiaggiati riguarda anche molti lidi siciliani. A confermarlo sono i dati finali di “Se butti male&finisce in mare”, il progetto educativo di Legambiente e Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, che in questi mesi ha coinvolto e visto impegnati 2000 studenti, di cui 800 affiancati dai volontari di Legambiente, in attività didattiche e monitoraggi scientifici in spiaggia. Su 12 arenili monitorati tra Catania, Palermo, Agrigento, Scicli, Taormina, Bagheria, Modica, Calatabiano e Barcellona, è stata trovata una media di 787 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia su una superficie totale di 49.550 metri quadri.

La plastica si conferma il materiale più trovato (il 65 per cento degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (16 per cento) e da oggetti di metallo (6 per cento). Per quanto riguarda gli oggetti al primo posto ci sono pezzi di plastica con dimensioni inferiori a 50 centimetri (13,9 per cento), seguiti da materiale da costruzione (13,7 per cento) come mattoni, mattonelle, calcinacci, materiale isolante, e poi cotton fioc (12,9 per cento), bottiglie e contenitori (9,7 per cento), tappi (6,7 per cento), altri oggetti in vetro e ceramica (6 per cento), mozziconi di sigaretta (4,3 per cento), stoviglie usa e getta (3,7 per cento). In particolare il 95 per cento dei cotton fioc (rifiuti derivanti da WC, dove spesso vengono gettati, e dalla mancata depurazione) e il 92 per cento dei materiali da costruzione recuperati da Legambiente, durante il monitoraggio beach litter, sono stati trovati sulla spiaggia Romagnolo di Palermo.

“Il Mediterraneo è secondo l’Onu tra le sei aree globali di maggiore criticità per il marine litter – dice Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Per contrastare l’inquinamento in mare, che causa gravi danni all’ambiente, alla biodiversità marina ma anche all’economia e al turismo, è fondamentale continuare la strada intrapresa fino ad ora con politiche e azioni sempre più concrete, come ha fatto in questi anni l’Italia che è stata in grado di giocare un ruolo da apripista, e promuovere la diffusione dell’economia circolare che nella Penisola ha trovato un terreno fertile”.

“La nuova contemporaneità della plastica – sottolinea Antonello Ciotti, Presidente Consorzio Corepla – è racchiusa nel tema del riciclo, fondamentale per la qualità della vita di noi tutti e per la creazione di nuove economie per il Paese. La plastica è un materiale intelligente che va gestito in modo intelligente”.

“La Sicilia – spiega Ciotti – vede nel 2017 un aumento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica del 50 per cento (24mila tonnellate nel 2016, 38mila nel 2017 con un procapite che passa dal 4 al 7,5 kg/ab/anno. La media nazionale è di 17,7 kg/ab/ anno). Il lavoro da fare è ancora molto, ma sono sicuro che l’impegno di tutti noi porterà risultati importanti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA