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Tributi: nega le accuse ma resta in carcere

Tributi, il giudice di Catania indagato per aver favorito Virlinzi nega le accuse, ma resta in carcere

L'interrogatorio di Impallomeni e le dichiarazioni dell'imprenditore al Gip

Di Redazione |

CATANIA – “Le sentenze non sono esecutive, e comunque le rifarei le stesse, perché ritengo siano giuste”. Si è difeso proclamandosi innocente, davanti al Gip Marina Rizza, Filippo Impallomeni, 71 anni, il presidente dell’ottava sezione della commissione Tributaria provinciale di Catania arrestato dalla guardia di finanza per corruzione in atti giudiziari. Il giudice è accusato di avere favorito aziende dell’imprenditore Giuseppe Virlinzi, 77 anni, anche lui arrestato, in contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, per oltre 800mila euro. Secondo la Procura in cambio avrebbe ottenuto da una delle aziende del gruppo, la Virauto, l’uso in comodato gratuito di una vettura. Impallomeni, difeso dall’avvocato Pino Napoli, ha precisato che l’auto era stata presa in prova e che nello scorso dicembre l’ha acquistata, pagando anche il noleggio per i mesi arretrati.

A conclusione dell’interrogatorio di garanzia l’avvocato Napoli ha chiesto l’attenuazione della custodia cautelare, con la concessione degli arresti domiciliari. La Procura si è opposta e il Gip ha rigettato la richiesta. Stessa decisione il giudice ha adottato per Giovanni La Rocca, 76 anni, storico commercialista della Virauto, assistito dall’avvocato Walter Rapisarda. I due legali hanno annunciato ricorso al Tribunale del riesame.

Ha fatto spontanee dichiarazioni Giuseppe Virlinzi, assistito dall’avvocato Carmelo Peluso, sostenendo di essere estraneo alla vicenda e spiegando che “la gestione della Virauto era affidata integralmente al direttore commerciale, di cui mi fido”. Quest’ultimo, Agostino Micalizio, 47 anni, assistito dagli avvocati Attilio Floresta e Luca Mirone, ha sottolineato di “non potere sapere tutto quello che accade in azienda”, e che non era a conoscenza a che titolo l’auto fosse in uso a Impallomeni. Il Gip ne ha disposto la scarcerazione. Micalizio è stato scarcerato su parere conforme della Procura della Repubblica dopo avere fornito ampia collaborazione con l’Autorità giudiziaria. Il Gip Rizza, alla luce della nuove dichiarazioni, ha quindi ritenuto cessate le esigenze cautelari e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Un cancelliere di 62 anni, Antonino Toscano, è agli arresti domiciliari per favoreggiamento aggravato.  Le indagini della guardia di finanza sono coordinate dal procuratore Michelangelo Patanè e dal sostituto Tiziana Laudani. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA