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Il docufilm «180°, il cammino di un regista» di Francesco Millonzi su Antenna Sicilia 

Al centro c'è la solidarietà e la voglia di volere dare voce agli ultimi. In onda sabato 19 alle ore 21 

Di Redazione |

Su Antenna Sicilia andrà in onda sabato 19 giugno alle ore 21 il docufilm «180°, il cammino di un regista», realizzato dal regista Francesco Millonzi, che affronta le problematiche legate al disagio sociale. Il film tratta tematiche come "Chi è un clochard" con l'Associazione Francesca Morvillo Onlus che si occupa di senza tetto, servizio pasti, vestiti e docce attraverso un furgone, "Una mano oltre il tunnel", con il Centro Aggregazione Giovanile "Giovani Città e Futuro" – Padre Lo Bue, centro per recupero dei tossicodipendenti, il Progetto Maddalena – centro che offre sostegno a donne vittime della tratta, violenza domestica, offrendo ospitalità all'interno dello stesso, i ragazzi di Padre Giuseppe Bucaro: "Chiesa di Santa Cita"  che si occupa di Solidarietà, mensa per i poveri, con Padre Cosimo Scordato: "Il suo cuore L'Albergheria", il quartiere povero di Palermo, dove Padre Scordato toglie i ragazzi dalla strada, ma si occupa anche di Padre Puglisi: "Un prete dalle braccia aperte" , di Casa Albayt , accoglienza di mamme e minori con figli inviati dal Tribunale o dalle forze dell'ordine per maltrattamenti, violenza o disagio, il cammino di Biagio Conte, di Tony Colapinto Giovanna Allotta "Il Tesoro Ritrovato" e i ragazzi del Teatro Biondo  che attraverso l'arte riescono a superare le loro disabilità. E ancora con "Dove entra il gioco entra il fuoco" con la Fondazione antiusura Palermo Santi Mamiliano e Rosalia, «Liberi di Crescere»: oncoematologia pediatrica, ARNAS "Civico, Di Cristina e Benfratelli" Palermo.

Quello che il regista: Francesco Millonzi, vuole fare emergere nel docu-film: è dare voce agli ultimi al fine di accrescere il senso della solidarietà. 

«I miei film non sono fatti da attori professionisti, ma di gente vera e di storie reali – ha detto Francesco Millonzi -. Tu non puoi fare altro che ascoltare e documentare ciò che ti viene raccontato, senza dare nessuna considerazione personale, ma documentare la storia di ognuno di loro. Ascoltare chi ha veramente bisogno e ammirare con grande amore chi sente forte il dovere di aiutare il prossimo, è sempre per me un'esperienza straordinaria. Ho imparato che lo spirito di una persona non ha diversità di colore, religione o status sociale. Tutto questo costituisce un tassello di un mosaico chiamato speranza. Solo insieme uniti, mano nella mano, possiamo dare il giusto riconoscimento a questa società, che vive nel disagio sociale, calpestando la dignità di ognuno di noi, se vogliamo che in questo nostro mondo si continui ancora a dare un senso a questa nostra vita».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA