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Cgil-Cisl-Uil, utili incentivi per ridurre l’orario di lavoro

Fondamentale il ruolo della contrattazione collettiva

Di Redazione |

ROMA, 24 APR – Cgil, Cisl e Uil si esprimono a favore di una legislazione di sostegno alla riduzione dell’orario di lavoro con agevolazioni contributive o fiscali ma salvaguardando il ruolo della contrattazione, che già l’ha prevista in alcuni accordi nazionali, come quello dei bancari, e aziendali. Emergono al tempo stesso alcune divergenze tra le sigle in una serie di audizioni alla Commissione Lavoro della Camara. Secondo la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, “per produrre una riduzione generalizzata dell’orario del lavoro è necessaria una legge di sostegno” ma “anche il ruolo della contrattazione collettiva è fondamentale, tanto nei contratti nazionali tanto nella contrattazione di secondo livello, particolarmente importante, in questo caso, perché i lavori non sono tutti uguali”. Il segretario confederale della Cisl, Mattia Pirulli, chiede che la riduzione di orari “non sia regolamentata da una legge ma sia demandata completamente alla contrattazione collettiva nazionale o più probabilmente” riconoscendo al tempo stesso che “una normativa di supporto potrebbe essere utile” con l’introduzioni agevolazioni contributive o fiscali. E la segretaria confederale della Uil Tiziana Bocchi definisce “indispensabile che la riduzione di lavoro a parità di salario diventi uno degli obiettivi centrali della contrattazione”. “Una legge di sostegno – per Bocchi – potrebbe essere utile”, in un secondo momento, “se prima potessimo mettere insieme le esperienze contrattuali che stiamo facendo e le parti sociali” al ministero del Lavoro per arrivare a “un avviso comune per meglio contrattare”.

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