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L'assemblea pubblica

Confindustria, la ricetta di Cristina Busi: «No a malaffare, sì a legalità e sicurezza sul lavoro»

All'incontro presenti anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro Raffaele Fitto. L'appello della Cgil sulla zona industriale.

Di Redazione |

«Il Pil procapite di ogni siciliano risulta ancora oggi il 60% in meno di quello degli abitanti del Trentino, il nostro tasso di occupazione è fermo al 42%, la percentuale di giovani che non studiano, né lavorano è la più alta d’Italia, soltanto un occupato su tre è donna. Non è uno sterile piagnisteo, ma dobbiamo essere consapevoli dell’impegno necessario a colmare i gap che ci separano dalle regioni del Nord, sostenendo progetti virtuosi e costruendo alleanze territoriali». Lo ha detto la presidente di Confindustria Catania, Maria Cristina Busi, all’Assemblea pubblica dell’associazione svoltasi nel capoluogo etneo alla presenza, tra gli altri, del presidente del Senato Ignazio La Russa e del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto.

La zona industriale

«La nostra storia industriale – ha aggiunto Busi – è prova di eccellenza, creatività, ingegno. Per sprigionare tutto il nostro potenziale punteremo sul capitale umano, sull’innovazione, sulla sostenibilità. Sono convinta che al centro di tutto ci sia il valore delle persone, che le risorse umane siano il patrimonio vincente di ogni impresa. Il ruolo dell’Associazione ai tavoli istituzionali – ha continuato – dovrà assumere una rilevanza sempre più strategica per essere parte attiva nell’individuazione di proposte concrete. Aiuteremo le imprese a sostenere percorsi di investimento nel welfare, nell’affermazione della parità di genere, nel supporto alle lavoratrici e alla genitorialità».

Un pensiero a Casteldaccia e passato archiviato

Per Maria Cristina Busi, inoltre – dopo la tragedia di Casteldaccia – «non dovrà mai mancare un’attenzione specifica alla sicurezza sui luoghi di lavoro». «Legalità e rispetto delle regole – ha sottolineato – sono e saranno per noi un valore primario. Lavoreremo per contrastare ogni forma di malaffare che danneggia il sistema produttivo sano. Per questo alle istituzioni e alle forze dell’ordine che combattono quotidianamente l’illegalità andranno sempre il nostro grande ringraziamento e il nostro pieno sostegno. Le politiche inclusive, sostegno delle categorie fragili e impegno sul capitale umano, rappresentato dalle donne e dai giovani saranno importanti punti saldi. Dobbiamo diffondere il valore della parità di genere in ogni contesto sociale – ha concluso – e creare le condizioni perché i giovani restino o ritornino nell’Isola che li ha formati».

Il ponte sullo Stretto

Il presidente del Senato solleticato dai giornalisti parla di Ponte sullo Stretto. «Scommetto sull’opportunità del Ponte sullo Stretto. Credo che farà bene non soltanto all’economia, ma anche psicologicamente alla capacità della Sicilia di salire di ruolo con un Ponte che ci unisca al resto d’Italia». Così Ignazio La Russa a margine dell’Assemblea pubblica di Confindustria etnea. «Mio padre – ha aggiunto La Russa – mi raccontava che mio nono, nato alla fine dell’800, gli diceva che entro poco tempo ci sarebbe stato il Ponte di Messina. E’ una aspirazione che parte dall’800 dei siciliani di potere essere un’isola culturale però che si aggancia non solo culturalmente, ma anche geograficamente al resto d’Italia»

L’appello della Cgil alla neo presidente

«A Cristina Busi facciamo i nostri migliori auguri. Abbiamo apprezzato il tono concreto del suo intervento e su alcuni punti possiamo trovare di certo un’ intesa, per esempio sulla necessità che i lavoratori lavorino in un contesto più sicuro o quando asserisce che la Zona industriale è stata oggetto di un negativo rimpallo di responsabilità, o ancora sulla necessità di una strategia». Lo afferma il segretario della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, sull’assemblea di Confindustria etnea.«Noi diciamo queste cose, e molte altre, da anni – aggiunge il sindacalista – serve allora un protocollo che metta insieme interessi comuni per arrivare a risultati concreti. Fino a oggi il territorio non ha dimostrato di avere tutte le carte in regola con quanto ci viene richiesto per ottenere e realizzare investimenti sulla Zona industriale in questo modo non ci distingueremo per quello che il mercato e la nostra posizione geografica richiedono, cioè diventare un punto di riferimento per l’area mediterranea. Anche per questo, se da un lato siamo felici di sapere che il sindaco EnricoTrantino, intervenuto all’incontro, riconosce finalmente la responsabilità diretta del Comune sugli interventi in zona, anche preannunciando soluzioni anti allagamenti, dall’altro diciamo che questo non può bastare. La mancanza di sicurezza – conclude De Caudo – è allarmante e non può essere ignorata, così come è impossibile non programmare degli interventi studiati con una logica risolutiva e nel contempo progettuale. E su questo il Comune deve fare un cambio di passo».

Foto di Maria Elena Quaiotti

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