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Il decreto legge sul Ponte sullo Stretto domani in Consiglio dei ministri: e la Bei è pronta a finanziarlo

Il ministro Salvini accelera: a giorni vedrà Schifani e Occhiuto, il mese prossimo la nomina dei vertici della società

Di Michele Guccione |

Il decreto legge per il Ponte sullo Stretto dovrebbe entrare fra i provvedimenti all’esame del Consiglio dei ministri di domani. L’ordine del giorno della riunione del pre-Consiglio in programma oggi alle 16.30, aquanto si apprende, è stato infatti integrato, con un dl «per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il continente», presentato dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero per le infrastrutture e i trasporti.

Si tratta di una prima ipotesi di decreto finalizzato ad avviare l’iter di aggiornamento progettuale e di realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, così come annunciato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante il videocollegamento della scorsa settimana con il convegno al Porto di Palermo. Dopo il primo confronto con tutti i ministri, il decreto sarà poi messo a punto e approvato definitivamente entro la fine del mese, almeno secondo le previsioni di Salvini.

Il testo avrà un elemento di supporto in più. Ieri, infatti, il leader della Lega ha parlato a lungo con Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Banca europea degli investimenti, circa le iniziative finanziarie della Bei in Italia, con particolare riguardo al settore dei trasporti, a quello idrico e delle infrastrutture nel Paese.

Infografica sul Ponte sullo Stretto

Durante l’interlocuzione è stato affrontato anche il progetto del Ponte, sul quale, secondo quanto riferito da fonti ministeriali, la Bei, in caso di richiesta ufficiale, sarebbe disponibile a valutare il ruolo di partner finanziario per la realizzazione dell’opera. In tal senso, proprio per favorire la messa a punto di un’ipotesi finanziaria da parte della Bei, gli uffici del Mit sono già al lavoro per fornire tutti i necessari dettagli tecnici, con particolare riferimento alla sostenibilità ambientale.

Un’azione tecnico-amministrativa necessaria, che non trova le strutture tecniche impreparate. Infatti, come avevano spiegato lo stesso Salvini e il viceministro Edoardo Rixi, il “decreto Ponte”, oltre a occuparsi delle procedure straordinarie per la sua rapida esecuzione sul modello già sperimentato con successo del Ponte Morandi a Genova, dovrà anche indicare alla società “Stretto di Messina”, riesumata per assumere la titolarità del progetto aggiornato e i cui vertici dovrebbero essere nominati il prossimo mese, i dati aggiornati riguardanti la verifica di impatto ambientale, quella relativa all’aggiornamento dei costi delle materie prime e degli altri oneri agli aumenti di mercato, e fornire anche i dati aggiornati sul numero di transiti attuali di passeggeri e mezzi lungo l’attraversamento dello Stretto a bordo dei traghetti e sul bacino potenziale di utenti futuri a Ponte in funzione. Perchè sono cifre sicuramente in aumento rispetto ai calcoli del progetto del 2011, ma anche a quelli della commissione speciale incaricata dall’ex ministro Enrico Giovannini.

Su tutti questi e sugli altri dettagli Salvini vedrà nei prossimi giorni i governatori di Sicilia e Calabria, Renato Schifani e Roberto Occhiuto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA