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La “manovra” taglia le pensioni e i medici sono sul piede di guerra: sciopero il 5 dicembre

Assegni più leggeri tra il 5 e il 25% per almeno 50mila dipendenti

Di Redazione |

I medici italiani hanno deciso e la protesta annunciata dopo l’arrivo delle misure taglia-pensioni in manovra è stata proclamata. I sindacati Anaao e Cimo hanno fissato per il prossimo 5 dicembre uno sciopero di 24 ore. Alle due organizzazioni si è subito aggiunta l’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn, che annuncia «forme di mobilitazione per modificare la legge di bilancio», con una protesta alternativa allo sciopero indetto da Anaao e Cimo. I medici iscritti a Cgil e Uil, intanto, parteciperanno alle proteste contro la manovra proclamate dalle due confederazioni dal 17 novembre. Sostegno ai sindacati arriva dalla vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone, che assicura: «noi saremo al loro fianco in questa battaglia».

Assegni più leggeri anche del 25%

Anaao e Cimo sottolineano il peso della misura di taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno, “una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano – affermano – le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento». Inoltre, i sindacati spiegano di non avere più notizie dei lavori della Commissione del Ministro Nordio sulla depenalizzazione dell’atto medico. «Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato – dichiarano Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed – non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova. Dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria, uno sblocco anche parziale del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, risorse adeguate per il rinnovo dei contratti. E invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti». Chiede di modificare la legge di bilancio l’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn che rappresenta 135mila camici bianchi e veterinari. La manovra, a giudizio dell’organizzazione, «riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del Pil. Infatti, i 3 miliardi di finanziamento aggiuntivo sono completamente assorbiti sia dalle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024, che pure sono sottofinanziati rispetto all’inflazione registrata nel triennio».

Un provvedimento incostituzionale, osserva, «con il quale il governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici che da eroi sono oggi trasformati in bancomat» e «con questa linea il Governo favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego, favorisce il lucro delle cooperative e dei medici gettonisti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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