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Confcommercio migliora stime, Pil 2022 al +2,5%

Sangalli, da costi energia rischi più alti che dalla pandemia

Di Redazione |

ANSA Lavoro – ROMA, 08 GIU – Nel 2022 il Pil si attesterà al 2,5%,con una correzione al rialzo di circa 0,4 punti percentuali rispetto alla precedente valutazione: è la nuova stima diffusa da Confcommercio in occasione dell’Assemblea generale. Anche la spesa delle famiglie migliora di circa quattro decimi di punto rispetto alle precedenti valutazioni, mentre per l’inflazione si stima una crescita del 6,3%. Per quanto riguarda i consumi – comprensivi della spesa del turismo estero – il +5,4% registrato nel 2021 ha permesso solo un parziale recupero di quanto perso nel 2020 (-11,5%) e solo nel 2023 si prevede un completo ritorno ai livelli pre-pandemia. “Quello che non ha fatto la pandemia ai servizi e al commercio, rischiano di farlo gli insopportabili costi energetici”, quindi, “a livello europeo, vanno anche riviste in modo strutturale le regole di formazione del prezzo dell’elettricità, anche introducendo un tetto a quello del gas” ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Il Governo ha agito per ridurre gli oneri di sistema, introdurre sostegni alle ‘energivore’, ridurre le imposte su bollette e carburanti. Ma “crediamo si possa fare ancora di più”, e va “attentamente valutato l’impatto di filiera” delle tasse sugli extra-profitti delle aziende energetiche. I servizi hanno lasciato sul campo della pandemia 930mila posti di lavoro rispetto al 2019, “e ciò minaccia la capacità di ripresa dell’intero Paese”, perché “il terziario di mercato, cioè le nostre imprese”, non riesce più a compensare il calo dell’occupazione. ha detto ancora Sangalli. Sangalli ha anche avvertito che con l’inflazione elevata si riduce il potere d’acquisto e i risparmi degli italiani, col rischio di aumentare ancora di più la frenata dei consumi.

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