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L’Ue prepara un tetto al prezzo del gas e la Russia minaccia: «Non avete scorte sufficienti»

I paesi europei provano a contenere la corsa al rialzo delle quotazioni  

Di Angelo Di Mambro |

Mosca minaccia lo stop alle forniture di petrolio «ai Paesi ostili» e avverte che gli stoccaggi di gas «non basteranno all’Ue per superare l’inverno». Questo mentre per far fronte al caro energia l’Unione pensa a un tetto sul prezzo dell’energia e a un piano per ridurre la domanda di elettricità. 

A Bruxelles le proposte sul tema sono ancora un cantiere aperto. Ed il cancelliere tedesco Olaf Scholz non usa giri di parole nell’affermare che rinunciare completamente al gas russo «non è una cosa che faremmo noi»: «Non credo che sarebbe molto responsabile».  Ma un segnale ai mercati potrebbe essere arrivato, con le quotazioni spot del gas stabili (oggi chiusura a 243 euro e +1,29%) da quando Ursula von der Leyen ha parlato di misure urgenti da prendere nel giro di qualche settimana. Le annuncerà il 14 settembre a Strasburgo, nel discorso sullo Stato dell’Unione. Il consiglio straordinario energia, con i ministri che si riuniranno a Bruxelles il 9 servirà a sondare le reazioni alle ipotesi in campo. In primo luogo, quella del tetto al prezzo del gas, su cui la Commissione «prosegue il lavoro a livello tecnico», ha detto la vice-direttrice generale Energia della Commissione Mechthild Wörsdörfer parlando alla commissione Industria dell’Europarlamento. 

Le opzioni sono diverse. Gli spagnoli vorrebbero riproporre a Bruxelles il modello che usano nella Penisola iberica, con prezzo calmierato solo per il gas usato per produrre energia elettrica, con l’effetto di rendere le bollette più leggere. Il price cap può essere applicato «sulle importazioni dalla Russia», l’idea sostenuta dall’Italia, «oppure applicato all’interno dell’Ue, sul mercato all’ingrosso o al dettaglio, stiamo valutando tutte le possibilità» ha spiegato Wörsdörfer. Che ha fatto riferimento anche a «misure urgenti sui prezzi dell’elettricità per tutelare le industrie critiche», come un piano per la riduzione della domanda, sulla falsariga di quanto approvato a luglio sul taglio del 15% dei consumi di gas. 

Ma secondo indiscrezioni confermate da più fonti, la Commissione avrebbe in mente, secondo quanto scritto in un "non paper" che circola a Bruxelles, di proporre un tetto al prezzo dell’elettricità prodotta da fonti diverse dal gas per ricavarne risorse con cui ammortizzare i costi delle bollette. In sostanza gli introiti legati alla differenza tra il price cap e il prezzo finale verrebbero utilizzati per sussidi ai consumatori che devono fare fronte al caro bollette. 

Intanto Mosca continua a mostrare i muscoli. Il vice premier russo Alexander Novak ha minacciato che sospenderà le forniture di oro nero ai cosiddetti «Paesi ostili» se imporranno «restrizioni». L’avvertimento è ai ministri delle finanze del G7 che si apprestano a riprendere le discussioni sull'imposizione di un limite al prezzo del greggio russo. Sul fronte del gas, il Cremlino è tornato poi a ripetere che sono le sanzioni Ue a impedire a Gazprom di fornire il gas all’Europa. La stessa Gazprom ha rincarato la dose: se anche i grandi Paesi europei dovessero riuscire a portare le proprie scorte di gas «vicine al massimo livello» consentito dagli stoccaggi, questo «non garantirebbe di superare la stagione dell’autunno-inverno in modo affidabile». Di diverso avviso l’Agenzia di rating Fitch, secondo cui l’Europa «può resistere allo stop del gas russo». Anche se con un impatto «doloroso», quantificato con un calo del Pil tra 1,5 e 2 punti nell’Eurozona, che salirebbero a 3 per la Germania e a 2,5 per l’Italia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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