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Prezzi di guerra: gas ancora in crescita con tagli Gazprom

A ridosso dei 100 euro ad Amsterdam. Debole il petrolio

Di Redazione |

MILANO, 15 GIU – Gli effetti della guerra fra Russia e Ucraina e delle sanzioni contro Mosca mantengono in tensione il gas il cui prezzo, pur con un ritmo inferiore alla vigilia, guadagna terreno per la terza seduta consecutiva. Il contratto, scambiato ad Amsterdam, riferimento per il metano europeo, guadagna il 2,6% a 99,65 euro al megawattora. Al taglio del 40% del flusso di Gazprom nel Nord Stream verso la Germania e alla chiusura più lunga del previsto, dopo un incendio, di un impianto di esportazione di gas naturale liquefatto negli Stati Uniti, si è aggiunto oggi il taglio del 15% delle forniture del colosso russo a Eni. E’ debole invece il petrolio: il Wti cede l’1,26% a 117,4 euro al barile, il Brent l’1,1% a 119,8 in un mercato attendista. Fra le materie prime agricole in leggero calo il grano duro a 1.142 dollari (-0,59%) e il frumento a 1.061 dollari (-0,35%).

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