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Cronaca

Arrestato Ivan, il messinese “mercenario” nella guerra dei russi in Donbass

Di Redazione |

Un 28enne messinese G.R. è stato arrestato perché accusato di essere partito per il Donbass, il territorio ucraino reclamato e sostanzialmente occupato dalla Russia. Il provvedimento cautelare del Tribunale di Messina è stato eseguito dai carabinieri del ROS.

Il giovane, secondo le indagini, dopo essere stato reclutato in Italia, combatteva – in cambio di un corrispettivo economico – al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto armato che, a partire dal 2014, si è sviluppato nel Donbass tra l’esercito ucraino e le truppe filorusse, senza essere cittadino di quello Stato, né stabilmente residente.

I militari dell’Arma hanno eseguito anche perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probatorio che potrebbe definire il ruolo di eventuali facilitatori che avrebbero agevolato e sostenuto, anche finanziariamente, le attività dei mercenari nel Donbass.

Le indagini, avviate nel 2019 e coordinate dalla Dda di Messina, diretta dal Procuratore Maurizio de Lucia, si sono avvalse anche dell’analisi dei flussi finanziari internazionali e dei dati forniti da Facebook sulla base di una commissione rogatoria con gli Stati Uniti avviata dalla Procura peloritana. È stato, in tal modo, possibile documentare che G.R. operava come combattente mercenario nella regione del Donbass, dove si era stabilito dal 2016, condividendo sui social network le proprie attività militari con congiunti e amici, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la medesima attività. Ha trovato, inoltre, conferma l’esistenza e l’operatività di una struttura organizzata attiva nell’area Italia – Ucraina e dedita al reclutamento e al finanziamento di mercenari destinati ad integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nel Donbass. Il circuito coinvolge soggetti provenienti da diverse regioni d’Italia che hanno intrapreso l’attività di “combattenti”, schierati a fianco delle milizie filorusse e contro l’esercito regolare ucraino nei territori contesi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e, in tale contesto, particolarmente allarmanti sono risultati i rapporti dell’indagato messinese con altri mercenari e, in particolare, con Andrea Palmeri, livornese, detto “il generalissimo”, già destinatario di un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto responsabile di arruolamento e reclutamento di mercenari a scopo terroristico ed eversivo ed associazione per delinquere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA