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Oscar, ecco chi si è portato a casa l’ambita statuetta dell’Accademy

Di Redazione |

LOS ANGELES – Chi ha vinto e chi ha perso in questa 91ma edizione degli Oscar? Hanno vinto i buoni sentimenti rappresentati dall’amicizia improbabile di Green Book, e dalla resistenza al femminile del racconto di Cuaron in Roma. Ha vinto Netflix, che solo da qualche anno si è affacciata nel mondo della produzione cinematografica e che è riuscita a portare agli Oscar due vincitori come Roma (miglior film straniero, migliore regista e fotografia) e Period. End of sentence, documentario sulle tematiche femminili che ha ottenuto l’Oscar per best documentary short.

Hanno vinto anche Black Panther, primo film tratto da fumetti ad arrivare nell’Olimpo dei migliori, e Spike Lee, per la sceneggiatura di BlacKkKlansman, ma il regista non ha apprezzato la vittoria di Green Book. In sala stampa il regista ha detto, risentito: «Ogni volta che c’è un film su un viaggio io perdo». Lee si riferisce al lontano 1990 quando, candidato per la sceneggiatura di Fa la cosa giusta, perse contro A spasso con Daisy. Il regista, nel momento dell’annuncio da parte di Julia Roberts della vittoria di Green Book, è stato visto fare un gesto di stizza e cercare di lasciare la sala, ma è stato fermato dagli addetti all’organizzazione, che lo hanno costretto a entrare in sala stampa. Meno controverse le statuette andate a Bohemian Rhapsody, che dopo aver conquistato il pubblico al botteghino di tutto il mondo, ha sbancato agli Oscar con il maggior numero di premi, quattro: miglior attore protagonista Rami Malek, montaggio, sound editing e sound mixing.

Ha vinto Olivia Colman, protagonista de La Favorita ma ha perso il film di Yorgos Lanthimos, che forte di 10 candidature ha ottenuto solo quella statuetta, pur di peso, alla Colman. Ha perso Glenn Close, candidata sette volte agli Oscar e uscita sempre a mani vuote. Ha vinto (e perso) Lady Gaga. Ha perso come migliore protagonista, ha vinto per la canzone Shallow, il cui significato è stato spiegato in sala stampa «Viviamo in tempi in cui tutto è superficiale, nuotiamo in acque superficiali, anche io, eppure vorrei poter sondare acque più profonde». Ha vinto infine la soluzione presa in emergenza dai produttori della serata che, dopo l’inciampo in un tweet omofobo di colui che avrebbe dovuto presentare la serata, Kevin Hart, hanno deciso di fare a meno di un presentatore. La cerimonia è trascorsa liscia, senza intoppi, con l’apertura ironica di Tina Fey, Amy Poehler e Maya Rudolph e la chiusura sorridente di Julia Roberts che ha ringraziato i figli e ha augurato la buonanotte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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