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L’isola digitale di “Sicilian Post” all’anfiteatro romano di Catania

Di Redazione |

Interpretare il cambiamento: scommettere sulla Sicilia

di Giulia Imbrogiano

Dal­la va­lo­riz­za­zio­ne del pa­tri­mo­nio ar­cheo­lo­gi­co di Ca­ta­nia alla pro­spet­ti­va di una cit­tà sen­za traf­fi­co e con par­cheg­gi sem­pre li­be­ri: idee, pro­po­ste e vi­sio­ni se­con­do gli ospi­ti del pri­mo pa­nel del di­bat­ti­to or­ga­niz­za­to dal no­stro gior­na­le al­l’an­fi­tea­tro ro­ma­no di Ca­ta­nia

L’i­so­la di­gi­ta­le è un os­si­mo­ro. L’i­so­la è geo­gra­fi­ca­men­te se­pa­ra­zio­ne lad­do­ve il di­gi­ta­le crea con­nes­sio­ne, due ele­men­ti che si bi­lan­cia­no nel pre­sen­te, si ra­di­ca­no nel pas­sa­to e si pro­iet­ta­no nel fu­tu­ro. Le tre di­men­sio­ni tem­po­ra­li, con gran­de at­ten­zio­ne alle pro­spet­ti­ve fu­tu­re, sono sta­te al cen­tro del­la pri­mo pa­nel del di­bat­ti­to or­ga­niz­za­to da Si­ci­lian Post (con il pa­tro­ci­nio del­la Fon­da­zio­ne Do­me­ni­co San­fi­lip­po edi­to­re, del­la Scuo­la Su­pe­rio­re di Ca­ta­nia e dal­l’I­sti­tu­to per i Beni Ar­cheo­lo­gi­ci e Mo­nu­men­ta­li del Cnr) pres­so l’an­fi­tea­tro ro­ma­no di Ca­ta­nia lo scor­so ve­ner­dì 13 ot­to­bre. Pro­ta­go­ni­sti del­la pri­ma par­te, in­cen­tra­ta sul tema “in­ter­pre­ta­re il cam­bia­men­to” e mo­de­ra­ta da Bar­ba­ra Mo­bi­lia, sono sta­ti l’ar­cheo­lo­go An­to­ni­no Maz­za­glia (Ibam Cnr), l’in­ge­gne­re Fa­bri­zio Ga­ru­fi (co-fon­da­to­re di Te­chLab Works), il dott. Fran­ce­sco Man­ni­no (pre­si­den­te di Of­fi­ci­ne Cul­tu­ra­li) e l’ing. Si­mo­ne Mas­sa­ro (ceo di Bax Ener­gy). Espe­rien­ze pro­fon­da­men­te di­ver­se quel­le di que­sti quat­tro re­la­to­ri, ma co­mu­ni nel­l’in­ten­to di crea­re un le­ga­me con il ter­ri­to­rio cir­co­stan­te per di­ri­ger­si in­sie­me ver­so il fu­tu­ro.

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L’approfondimento nell’era del web: raccontare il territorio

di Giorgia Lodato

In che modo evol­ve il rap­por­to tra gio­va­ni e in­for­ma­zio­ne? Come di­fen­der­si dal­le fake news? Qual è il fu­tu­ro del gior­na­li­smo? Di que­sti e al­tri temi si è di­scus­so du­ran­te il se­con­do pa­nel del di­bat­ti­to “L’I­so­la di­gi­ta­le”

«Que­sta Si­ci­lia sgan­ghe­ra­ta può fare gran­di cose e que­sta se­ra­ta ne è una di­mo­stra­zio­ne tan­gi­bi­le». È una vera e pro­pria Iso­la di­gi­ta­le quel­la che il 13 ot­to­bre è sta­ta rac­con­ta­ta nel­la splen­di­da cor­ni­ce del­l’An­fi­tea­tro Ro­ma­no di Piaz­za Ste­si­co­ro a Ca­ta­nia.  Un’i­so­la di­gi­ta­le dove è pos­si­bi­le ani­ma­re un di­bat­ti­to tra gli ospi­ti in­ter­ve­nu­ti di pre­sen­za e quel­li che rac­con­ta­no le loro espe­rien­ze in un vi­deo mes­sag­gio. Come il gior­na­li­sta Do­me­ni­co Qui­ri­co, che sot­to­li­nea l’e­si­sten­za di «sto­rie che i gior­na­li, scrit­ti an­co­ra come nel 1950, non rac­con­ta­no» e che in­ve­ce bi­so­gne­reb­be in­se­ri­re tra le pa­gi­ne dei quo­ti­dia­ni «per ag­gior­nar­ci, per pro­va­re a guar­da­re le cose da an­go­la­zio­ni di­ver­se, e in­vo­glia­re così i let­to­ri a leg­ger­ci». Quei let­to­ri che trop­po spes­so, oggi, van­no di fret­ta, rac­col­go­no no­ti­zie con­fu­se sul web e si per­do­no tra fake news, sa­ti­ra e ti­to­li esca. Non tut­ti però. «C’è una fa­scia di let­to­ri di età com­pre­sa tra i 24 e i 35 anni che ci se­gue e so­sta sul­le pa­gi­ne del no­stro gior­na­le per un tem­po me­dia­men­te più lun­go dei gior­na­li pu­ra­men­te di cro­na­ca», os­ser­va Gior­gio Ro­meo, di­ret­to­re di Si­ci­lian Post e pro­mo­to­re del­l’in­con­tro. «Dob­bia­mo ri­met­te­re in di­scus­sio­ne tut­to, com­pre­so ciò che ab­bia­mo no­stal­gi­ca­men­te ama­to, e co­min­cia­re a guar­da­re le cose con gli oc­chi con­cre­ti dei gio­va­ni di oggi. Sul no­stro sito, per esem­pio, si tro­va­no an­che gran­di temi in­ter­na­zio­na­li de­cli­na­ti in chia­ve si­ci­lia­na e da oggi sia­mo on­li­ne an­che con la ver­sio­ne in in­gle­se di Si­ci­lian Post».

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