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Ekipe Orizzonte, il volto migliore di Catania: le foto più belle dello scudetto della seconda stella

Di Redazione |

CATANIA – Trionfa Catania. Trionfa l’Ekipe Orizzonte che si laurea campione d’Italia conquistando il ventesimo scudetto della sua impareggiabile storia. È quello della seconda stella, il primo firmato da due campionesse eterne come Tania Di Mario e Martina Miceli, fino a qualche anno fa fuoriclasse in acqua con la calottina rossazzurra e oggi presidente e tecnico di una realtà che con merito e dopo mille sacrifici è ritornata lì dove ha sempre meritato di stare: sul tetto d’Italia.

La finale contro la Sis Roma è stata un turbinio di emozioni. Poi tutti in acqua per celebrare un successo speciale. Si piange. Scorrono le lacrime, ma sono di gioia. Vera, genuina. Perché chi ha lavorato a questo progetto ci ha messo l’anima, ci ha lasciato anni di vita. Caparbietà, voglia di lottare e non arrendersi mai di fronte alle difficoltà sono state il marchio di fabbrica di due campionesse che ci hanno sempre messo la faccia. Sempre e a prescindere. Tania e Martina hanno dovuto reinventarsi dirigenti, allenatori, organizzatori, psicologi e confessori. Avevano un obiettivo: riconquistare lo scudetto. Lo hanno raggiunto.

L’ANGELO CUSTODE. Nello sport nulla si improvvisa e nulla si crea per caso. Come nella vita, d’altro canto… I grandi successi arrivano se c’è chi crede in un progetto, lo sposa e lo condivide. Quando, dopo 3-4 anni di sofferenze e di sacrifici ci fu l’incontro con la “famiglia Ekipe” Tania e Martina capirono che il sogno poteva diventare realtà. Lì trovarono un “angelo custode” che risponde al nome di Giorgio Bartolini che le prese per mano e decise di condurle in questo cammino: in tre anni vinciamo lo scudetto. Detto, fatto. Grazie. Senza questo “angelo” non sarebbe stato possibile.

IL COLPO DI GENIO. È stata una stagione dura, difficile, costellata di momenti complicati, di settimane incasinate, di giornate buie. La squadra non girava a dovere. La scoppola di Rapallo fu devastante per uno spogliatoio con i nervi a fior di pelle. Per svoltare serviva una scelta forte, coraggiosa. Un colpo di genio, una lucida follia. Martina Miceli decise di cambiare capitano. Da Garibotti a Bianconi. Per dare la possibilità ad Arianna di pensare solo a essere leader, a trascinare la squadra da campionessa qual è e a Roberta di prendersi qualche responsabilità in più per restare dentro il progetto con la testa e con il cuore. Non fu una decisione facile, né da prendere né da digerire. Ma fu la scelta giusta che pian piano ha dato i suoi frutti. Se oggi l’Ekipe Orizzonte è campione d’Italia il motivo, fra i tanti, è anche questo.

DOPPIA FESTA PER ROSI. Quale migliore regalo di compleanno può esserci se non vincere lo scudetto a casa propria, con la calottina della squadra della propria città? È quello che si è fatto Rosaria Aiello, che ieri ha festeggiato i 30 anni con la medaglia di campionessa d’Italia al collo.

GIULIA, VALORE DOPPIO. Non solo “il” portiere, non solo una sicurezza. Ma pure campionessa di carattere. Trascinatrice, giocatrice dal valore doppio. Tutto ciò è Giulia Gorlero. In queste finali ha blindato la porta e guidato la squadra con esperienza, intelligenza e lucidità. Decisiva.

IL FUTURO. L’Olanda potrebbe riprendersi per una stagione Van der Sloot e Koohlaas in vista delle Olimpiadi, ma in ogni caso catanesi doc come Valeria Palmieri e Claudia Marletta restano punti fermi di una squadra che dovrà cambiare pelle per puntare alla Coppa dei Campioni, l’altro grande obiettivo che le due “signore della nostra pallanuoto” e il loro “angelo custode” hanno in testa di riportare a Catania. Come lo scudetto. Quello conquistato dall’Ekipe Orizzonte. Quello che ieri pomeriggio ci ha fatto emozionare, piangere ed esultare ricordandoci che la nostra città, a volte, sa essere davvero la migliore d’Italia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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