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Terrorismo: imam a giudizio, non sono fanatico né violento

Accusato di propaganda Jihad nel carcere di Alessandria

Di Redazione |

TORINO, 19 SET – “Non sono un violento, non sono un fanatico, sono sempre stato contrario all’Isis e a qualsiasi forma di terrorismo”. E’ quanto ha detto oggi a Torino in tribunale, dove ha preso la parola per una dichiarazione spontanea, Bouchta El Allam, il 43enne di origini marocchine sotto processo con l’accusa di avere svolto attività di propaganda della Jihad durante un periodo di detenzione nel carcere di Alessandria. L’uomo, recluso per una vecchia vicenda di droga, secondo la ricostruzione degli inquirenti si era proposto come imam e, in questa veste, pronunciava sermoni riconducibili all’istigazione al terrorismo (in un passaggio avrebbe propugnato la “distruzione del Vaticano”). “Non ho mai parlato male delle altre religioni – ha replicato – e non mi sono mai rallegrato per attentati o tragedie. Anzi, ho sempre esortato le persone a stare lontano da questa forma di lavaggio del cervello. In carcere, quando c’è stata una rivolta, ho salvato delle vite e ho cercato di placare gli animi. Sono stato aggredito per questo. Sono contro la violenza”.

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