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Immigrazione, Papa “Fermiamo questo naufragio di civiltá”

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – Con la pandemia “abbiamo capito che le grandi questioni vanno affrontate insieme, perchê le soluzioni frammentate sono inadeguate. Ma mentre si stanno faticosamente portando avanti le vaccinazioni a livello planetario e qualcosa, pur tra molti ritardi e incertezze, sembra muoversi nella lotta ai cambiamenti climatici, tutto sembra latitare terribilmente per quanto riguarda le migrazioni”. Lo ha detto Papa Francesco, nel suo discorso al campo profughi di Lesbo. “Eppure ci sono in gioco persone, vite umane. C’é in gioco il futuro di tutti, che sará sereno solo se sará integrato. Solo se riconciliato con i piú deboli l’avvenire sará prospero. Perchê quando i poveri vengono respinti si respinge la pace”, ha aggiunto il Pontefice. “E’ un’illusione pensare che basti salvaguardare se stessi, difendendosi dai piú deboli che bussano alla porta. Il futuro ci metterá ancora piú a contatto gli uni con gli altri. Per volgerlo al bene non servono azioni unilaterali, ma politiche di ampio respiro. La storia lo insegna, ma non lo abbiamo ancora imparato”, ha sottollineato. “Il Mediterraneo, che per millenni ha unito popoli diversi e terre distanti, sta diventando un cimitero senza lapidi. Questo grande bacino d’acqua, culla di tante civiltá, sembra ora uno specchio di morte. Non lasciamo che il Mare Nostrum si tramuti in un desolante ‘mare mortuum’, che questo luogo di incontro diventi teatro di scontro. Non permettiamo che questo mare dei ricordi si trasformi nel mare della dimenticanza. Fermiamo questo naufragio di civiltá”, ha concluso il Santo Padre. (ITALPRESS). spf/ads/red 05-Dic-21 11:57

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